UN. MARTIGNACCO - La Juniores a Mattiussi. C'è anche Cesarano
Maurizio Nobile può andare davvero fiero di quello che ha costruito in questi anni. Allievi e Giovanissimi nei regionali, la prima squadra di Barnaba punta in alto
A fine mese l'Union Martignacco cambierà presidente. Maurizio Nobile cederà il testimone a Marco Rebonati: si tratterà non di un addio, perché l'ex massimo dirigente farà ancora parte di una società che, sotto tanti aspetti, andrebbe presa a modello. Sì, possono davvero essere fieri i blugranata di quello che hanno costruito in questi anni: una storia partita con la fusione tra Martignacco e Union Nogaredo, coronata dalla indimenticabile cavalcata fino in Promozione e, in seguito, dal decollo del settore giovanile. La fotografia odierna del sodalizio udinese ritrae una realtà sana dal punto di vista economico, grazie ad un gestione oculata, prudente e concentrata in via prioritaria sulla crescita del vivaio, nonché coesa e partecipata, il tutto tarato sulle proprie forze e possibilità.
La stagione che bussa alla porta sarà impegnativa: i Giovanissimi e gli Allievi hanno confermato la loro collocazione nei campionati regionali: si tratta di un risultato importante, di rilievo. E al palcoscenico regionale guarda anche la Juniores, che è stata affidata al vulcanico e sperimentato Flaviano Mattiussi.
A coordinare il settore giovanile provvederà un personaggio noto e apprezzato come Giovanni Cesarano.
Per quel che riguarda poi la squadra seniores, non manca l'ambizione di potersi ritagliare un ruolo di primo piano nel prossimo campionato. Per il terzo anno di fila al volante della formazione maggiore ci sarà Paolo Barnaba, che guiderà un gruppo di ragazzi affiatato e che ha assimilato un'identità di gioco ben precisa: i vari Paride, Gritti, Ziraldo e Cappa sono intenzionati a restare, e si punterà sui giovani che ormai appaiono pronti per compiere un ulteriore salto di qualità. L'obiettivo sarà quello di completare la rosa con alcuni innesti importanti...
Tutto sommato si può definite l'Union Martignacco come un'isola felice in un panorama composito e ricco di contrasti, ma costretto in trincea dalle emergenze demografiche ed economiche, oltre che da una Figc costosa e burocraticamente sempre più aggressiva.
Alessandro Maganza
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