CUSSIGNACCO - Danilo Grossi non ha bisogno di essere difeso...
Considerazioni sulla scelta del club biancorosso di dedicarsi esclusivamente al settore giovanile
Chi oggi critica Danilo Grossi sbaglia bersaglio... di grosso. Ce ne fossero di persone competenti, capaci, misurate come il presidente del Cussignacco!
Grossi e gli altri dirigenti biancorossi (pochi ma buoni) si sono visti, dopo aver tirato avanti la carretta per anni, arrivare 14-15 svincoli in un colpo solo: e dire che la squadra, che nelle più recenti stagioni ha ben figurato in Seconda, è stata coccolata in tutto e per tutto, chiaramente nei limiti del possibile.
Nel caso del sodalizio udinese, non ci sono rimborsi spese non corrisposti o chissà quali altre manovre o pecche. Un ciclo si è esaurito, il peso di tanti campionati si è fatto sentire, il buco tra seniores e Allievi non ha permesso di attingere in maniera adeguata dal settore giovanile per rigenerare la prima squadra. Né c'era la voglia di sobbarcarsi trattative, approcci, corteggiamenti spesso legati solo al quanto...
Da qui la decisione, sensata e razionale, di fermarsi e, dovendo scegliere, di preferire e privilegiare l'attività giovanile e sociale a quella di una Seconda categoria comunque impegnativa, anche economicamente, e da rispettare schierando una compagine dignitosa.
Non è la fine del mondo, crediamo, se gli udinesi hanno optato per la rinuncia. E non è sicuramente la fine del Cussignacco. Chi critica e giudica si chieda piuttosto se ha mosso un dito, uno solo, per dare una mano al Cussignacco.
Già, Danilo Grossi non ha bisogno di essere difeso; non da chi, soprattutto, lo conosce bene. Ce ne fossero di dirigenti così!
Alessandro Maganza