PRIMA A - Alla scoperta di Rauso, il nuovo tecnico del Vallenoncello
Le esperienze in Veneto, le vittorie con il Pravisdomini e le idee sul come rilanciare il calcio italiano. "Sono Juventino, ma preferisco Sarri ad Allegri. Vincenzotto mi ha fatto sentire importante e la squadra che guida ha le carte in regola per salvarsi"
“Sono un’agonia tredici mesi senza calcio per chi ama questo sport e vive delle emozioni che sa regalare, belle o meno belle. Rischi di perdere le dinamiche del campo e dello spogliatoio” esordisce così il 42enne portogruarese Pino Rauso, nuovo tecnico del Vallenoncello, Prima categoria girone A. “Sono stato contattato dal presidente Vincenzotto e non ho potuto rifiutare di fronte a tanto interesse. Mi ha fatto sentire importante.”
E a ragione, visto i trascorsi lusinghieri del giovane tecnico veneziano, traghettatore del Pravisdomini verso la risalita in Promozione, dopo una stagione esaltante in Prima categoria vinta a metà marzo del 2014, e due parentesi non troppo felici nelle stessa panchina Orange e nei granata del Portogruaro.
E una lunga collaborazione con il Pramaggiore in Prima categoria e Promozione venete. A tal proposito valuta “Il campionato friulano più fisico rispetto a quello veneto, più tecnico.”
Fatto tesoro delle esperienze Rauso è pronto a rimettersi in campo con l’entusiasmo e la preparazione che lo contraddistinguono. “Mi aggiorno quotidianamente anche se sono convinto che non ci può essere buona teoria senza la pratica. Il calcio giocato è importante per trovare riscontri.”
Rauso, vicepresidente dell’Associazione Allenatori del Veneto Orientale, è consapevole della necessita del contributo del calcio dilettantistico per la rinascita del movimento sportivo italiano. “Bisogna ritornare a lavorare per principi di gioco invece che per schemi, puntare prima alla tattica individuale, quella serie di movimenti offensivi e difensivi riguardante l’uno contro uno, per puntare quindi alla tattica collettiva, infine agli schemi. Il giocatore deve essere pensante, deve riuscire a capire e leggere le situazioni senza l’input dell’allenatore. Inoltre bisognerebbe cambiare alcune regole poco meritocratiche. Per esempio in Lega Pro viene premiata la squadra che schiera più giovani, senza valutare la loro effettiva qualità e scadendo nella concorrenza interna.”
Ha le idee chiare Rauso, autore alcuni anni fa di un libro di attivazione psico-muscolare, è ambizioso ed è convinto, pur essendo juventino, che “Sarri è molto più propositivo e interpreta il calcio in maniera più spettacolare di un Allegri calcolatore e difensivista.”
E conclude: “Il Vallenoncello ha tutti i mezzi per salvarsi. Valuteremo se rinforzare la linea difensiva centrale.”
I fratelli De Rovere, Cipollat, Baldi e company con l’arrivo di Rauso si giocheranno la permanenza in Prima, contendendosela con squadre altrettanto attrezzate come Tilaventina, Barbeano, San Daniele Calcio, Bannia, Unione S.M.T. e Ceolini.
Pronti a verificare sul campo i propri principi di gioco.
Mark Beyle
@RIPRODUZIONE RISERVATA
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