Rolando Mandragora. Quasi uno scioglilingua. Ma per l’Udinese (e Juventus) un investimento notevolissimo. Venti milioni (strano: cosi tanti il club dei Pozzo non li aveva mai investiti, ndr) e cinque anni di contratto anche se, tra un biennio, la “Vecchia Signora”, applicando il diritto di “recompra”, potrebbe riportarsi a casa il gioiellino partenopeo già in orbita azzurra.

“Stiamo ponendo basi importanti per la stagione del riscatto che ci porti a raggiungere gli obbiettivi prefissati – sentenzia Mandragora, con addosso la seconda maglia ufficiale “Away”, color “oro e rigato elegante”- lavoriamo inoltre anche per divertire il pubblico”

I traguardi personali, invece?
“Avendo alle spalle una stagione soltanto di serie A, mi auguro che questa sia quella della consacrazione. E spero di ripagare le aspettative”

Sei stato valutato 20 milioni: quanto è pesante la maglia?
“Cerco di non pensare alla valutazione e rispondere in campo. Se sono l’acquisto più oneroso della storia dell’Udinese, questo è motivo di orgoglio e onore. Farò di tutto per ripagare l’investimento”

Quanto ha pesato il papà nella tua scelta …
“Ha sicuramente trovato le parole giuste. Ma il mondo Udinese è riscontrabile in poche società italiane: lo stadio, l’organizzazione, la solidità. Sono rimasto estasiato da tutto questo”.

 La scelta del numero 38?
“E’ quello dell’esordio in serie A, con la maglia del Genoa. Qualcuno della mia famiglia se l’è addirittura tatuato…”

Pure l’ex allenatore bianconero Oddo ti ha “spinto” verso il Friuli?
“Non l’ho sentito, anche se sono in contatto. Ho invece parlato molto con Pezzella, perchè siamo stati compagni di Nazionale e proveniamo entrambi da Napoli. Cosi come Faraoni, mio compagno a Crotone, mi ha parlato benissimo dell’ Udinese e di Udine: cosi, spero di vivere bene pure la città, che non ho avuto ancora modo di conoscere”

La Nazionale?
“Ci penso, ma devo fare bene qui. Che sia l’Under 21 o quella maggiore, ovviamente, non decido io. Il campo darà il verdetto”

Il modulo?
“La scelta è del mister, mi trovo bene sia con i due a centrocampo, che da play. Stiamo sperimentando tanto, mi adatto ad ogni sistema di gioco”

 “Cercavo Rolando da tanto tempo, aveva tante squadre “sopra”, è stata un’operazione complicata - rivela Pradè - ringrazio per la sua disponibilità, ma anche il padre che lo ha convinto: cosi oggi è qui, tutto per noi”.(rozan)

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