Il San Giovanni è una delle società triestine con più tradizione. E il suo presidente Spartaco Ventura è un big del panorama calcistico regionale. Il massimo dirigente rossonero sta vivendo questo inizio di stagione sportiva con molta serenità sotto il profilo agonistico. “Siamo contenti di questo avvio di campionato, a iniziare da quello della prima squadra. Abbiamo diversi ragazzi nuovi e diversi giocatori rimasti dall'anno scorso - afferma il buon Spartaco -. Perciò l'amalgama si sta formando e sono sicuramente soddisfatto della partenza, che fa ben sperare per il prosieguo. L'obiettivo? Salvarci e lanciare i giovani. Se poi dovesse arrivare qualcosa in più della salvezza, tanto meglio. Ma non abbiamo la presunzione di puntare a qualcosa più grande di noi”. Quanto ai tornei giovanili già in atto, il “Pres” del club di viale Sanzio analizza: “Gli juniores (regionali) lavorano in prospettiva della prima squadra e il loro inizio è abbastanza positivo. Quanto agli Allievi, abbiamo due squadre. I provinciali hanno l'obiettivo di vincere il campionato per fare i regionali l'anno prossimo. Gli sperimentali sono una buona squadra e - scendendo di categoria - abbiamo due formazioni pure tra i Giovanissimi. I regionali sono un gruppo altrettanto buono e ci sono elementi seguiti da società professionistiche. Puntiamo a mantenere la categoria e a dare una vetrina ai componenti della rosa. Con gli sperimentali vogliamo proseguire una formazione specifica ancora l'anno a venire. E anche alcuni di questi ragazzi più giovani sono attenzionati da club professionistici”.
Un cruccio calcistico vero e proprio per Spartaco Ventura – in questo momento – c'è , ma non è dato dalle prestazioni o dai comportamenti di qualcuna delle sue compagini o da qualche suo tesserato. Bensì dal terreno da gioco a undici (l'unico a disposizione), che aspetta di veder partire i lavori per il rifacimento del manto erboso. “E' un grande handicap questo del campo. Restiamo in attesa di avere news e soprattutto attendiamo che inizino i lavori – annota il presidentissimo sangiovannino -. La questione dipende dal Comune anche a livello di assegnazione di incarico alla ditta esecutrice del tutto. Noi società sportive abbiamo la gestione dei campi, ma la manutenzione straordinaria spetta all'amministrazione comunale. Paghiamo le bollette di acqua e luce in base a delle tariffe convenzionate, stando attenti a non sforare con i consumi. In base a tali accordi sul prezzario – conclude Ventura -, dobbiamo concedere a terzi (privati) l'utilizzo del campo qualora ci siano richieste in tal senso, ma non è facile incastrare tali richieste fra loro e con le esigenze dei club. Speriamo che si sblocchi la situazione. D'altro canto le omologazioni durano 10 anni e noi eravamo arrivati a 14 anni (grazie a delle proroghe, ndr), stipulando pure delle assicurazioni per i nostri giocatori”.
Il San Giovanni sperava infatti che il suo “giocattolo” fosse curato in estate, al massimo in settembre, ma le cose si muovono pian pianino. E quello delle omologazioni dei campi sintetici è un bel business. In Italia ce ne sono un migliaio, che – oltre alla revisione dei dieci anni – sono sottoposti a dei tagliandi triennali. Operazioni da quattromila euro. Moltiplicate per il numero delle strutture con “l'erbetta finta”...

Massimo Laudani