DALLA SALA VAR - Rigore generoso alla Pro Gorizia
Un normale spalla contro spalla valutato da massima punizione per il direttore De Stefanis. Ce ne poteva stare un altro nel finale per la Virtus Corno. L'arbitro risulta non sempre coerente con le proprie decisioni
Arbitro: Roberto De Stefanis sez. Udine 5.5 (AA1: Matteo Prandin sez. Gradisca; AA2 Piero Mansutti sez. Basso Friuli). Non convince la direzione del fischietto friulano, non sempre in coerenza nelle sue decisioni, alle volte affrettate, altre senza intervento. Mancano un paio di cartellini, molti dubbi sul rigore concesso alla Pro Gorizia, forse ce n’era un altro per la Virtus Corno.
I casi sotto la lente con l’ausilio tecnico di Fabrizio Recchia.
4’: Pillon, lanciato in profondità da Catania, entra in area e viene a contatto, spalla contro spalla, con Dorigo e l’attaccante di casa finisce a terra. L’arbitro indica il dischetto ma la decisione appare quantomeno generosa. Il contatto è un normale spalla contro spalla ed è curioso come il più possente attaccante possa stramazzare a terra nella sportellata con un ragazzo del 2002. Esperienza forse, ma l’episodio non è da calcio di rigore. In ogni caso Pillon trasforma.
25’: è regolare il gol della Virtus Corno; quando Kanapari offre il pallone a Manneh, questo parte da posizione regolare, tenuto in gioco da due difensori della Pro Gorizia, Luca Piscopo e Klun.
5’st: proteste della Pro Gorizia quando il pallone calciato con forza da Specogna incoccia il braccio di un avversario appena dentro l’area. la distanza non è ravvicinata ma in questo caso è il pallone che va incontro al braccio e non viceversa, per cui comproviamo la decisione di De Stefanis di lasciar correre.
46’st: grosso rischio per la Pro Gorizia quando Manneh, spalle alla porta, viene spinto un paio di metri dentro l’area da tergo e finisce a terra. L’arbitro era abbastanza vicino e non ha ritenuto di dover concedere il rigore che non sarebbe stato un errore concederlo, visto quello assegnato all’inizio.
Claudio Mariani