PROMO B - Dal "Bearzot" il Chiarbola esce capolista
Superata la Juventina con un gol per tempo ma c’è rammarico tra i goriziani. Un primo tempo disputato alla grande ma senza raccogliere quanto seminato. Sepulcri: “Il secondo gol è stato viziato da un fallo non visto”. Campaner: "Partita difficile, questo è il nostro calcio. La classifica la vedremo in primavera"
E’ un giovedì amaro per la Juventina, già costretta ad emigrare al “Bearzot” per poter disputare il recupero con il lanciato Chiarbola, ha dovuto inchinarsi al cospetto dei triestini che hanno superato i goriziani per 2-0 dopo un primo tempo dominato.
Va cauto il condottiero dei vincitori Mario Campaner, guardare la classifica non è prioritario in questo momento: “Semmai la guarderemo a marzo o aprile, adesso dobbiamo concentarci partita per partita. Siamo già in vista del prossimo impegno con un solo allenamento a disposizione. La partita odierna è stata difficile contro un’avversario rinforzatosi in dicembre, ma questo è il nostro calcio. Siamo venuti qui con delle impostazioni di gioco che si sono rivelate sbagliate, poi corrette in corso d’opera. Sandro Miot? E’ un ragazzo che ha doti fisiche devastanti anche per categorie superiori, oggi è stato impiegato in un ruolo non suo. Se riesce a star tranquillo in partita può dir la sua”.
C’è rammarico nelle parole del mister di casa Nicola Sepulcri per non esser riusciti a concretizzare le diverse opportunità per segnare nel primo tempo. “La prima parte di gara l’abbiamo condotta noi creando alcune opportunità per andare a rete. Nell’unica costruita dai triestini, favoriti da un rimpallo, ci hanno puniti. Ho cambiato assetto nella ripresa, abbiamo avuto la palla del pareggio con Goz ma anche il nostro portiere Furios ha dovuto compiere importanti interventi su contropiedi. Purtroppo è arrivato il secondo gol, viziato da un fallo in attacco non visto dall’arbitro. Pazienza, onore al Chiarbola, gran bella squadra. Ambizioni? Come ho sempre detto, voglio fare un passo alla volta. Avessimo continuato nella striscia positiva, avrei potuto guardare in alto, in questo momento lo sguardo è rivolto al basso”.
Marino Marsic