Mentre continuano i sopralluoghi del Pordenone allo stadio triestino “Nereo Rocco” (presente anche Carlo Longhi, ex arbitro internazionale ed oggi – forte dell'essere un ingegnere - componente della Commissioni Impianti della Lega Nazionale Professionisti), la Triestina ha presentato il suo camp estivo giovanile, che inizierà lunedì 15 giugno. Quattro settimane sui tre campi, quelli del Domio alla Mattonaia (uno a undici, uno a sette e uno a cinque), poi due settimane per soli portieri nella struttura del Trieste Calcio a Borgo San Sergio (due campi a undici, uno a sette e uno a cinque) e quindi due settimane prima a San Pier d’Isonzo e poi a Cervignano del Friuli. Per il primissimo giro i posti sono esauriti, per i successivi ce n’è ancora (pochi per i giocatori di movimento, qualcuno in più per gli estremi difensori). La disponibilità è condizionata dal contigentamento limitato imposto dal protocollo specifico della Figc. Per le prenotazioni è possibile contattare la Triestina anche tramite mail o telefono e se qualcuno avesse dei timori nel raggiungere fisicamente gli uffici rossoalabardati all'interno dell'impianto dedicato al Paròn, verrà inviata tramite posta elettronica la modulistica necessaria.

E più in generale Mauro Milanese, amministratore unico del club di stanza nel rione di Valmaura, ha affermato: “C'è il clima giusto nella squadra, stiamo cercando di portare tutti allo stesso livello fisico anche attraverso delle partitelle con due tempi da mezz'ora. Ci sono poi i tamponi e le sanificazioni, con i loro bei costi che potrebbero essere anche a fondo perduto perchè non sappiamo se e quanti turni di play-off passeremo. Il mese di luglio, poi, non è come marzo – aprile, fa più caldo ed essendo reduci dall'inattività e da un lungo periodo di allenamenti casalinghi, i piccoli infortuni saranno probabili, non essendoci una condizione ottimale. In più se uno va sotto condizione, sarà ancora più svantaggiato nel recuperare. Tra l'altro noi giocheremo per lo più contro squadre meglio classificate e dovremo solo vincere tutte le gare per sperare di andare in serie B, insomma un'ulteriore difficoltà. In ogni caso i nostri calciatori sono concentrati e consapevoli di non poter sbagliare niente, ma dovranno scendere in campo con spensieratezza e leggerezza per non farsi condizionare dal dover vincere. Bisogna pensare a una gara alla volta. Con il nostro presidente Biasin mi sento quotidianamente per quanto sia a Melbourne e anche in Australia sono alle prese con gli effetti della pandemia. Ci segue sempre con entusiasmo”.

E ancora: “E' difficile organizzare amichevoli perchè le squadre di serie D e quelle dilettantistiche sono ferme, mentre quelle di C, come ad esempio il Padova, hanno degli impegni in vista. Poichè abbiamo una rosa ampia, meglio allora organizzare delle amichevoli in famiglia per dare minutaggio a tutti e più avanti, se del caso e  se lo vorremmo, potremmo trovare qualche avversaria croata da sfidare per testarci. Un'amichevole con il Pordenone? Vedremo, per ora non è stata presqa in considerazione, ma se ne può parlare in caso di necessità reciproche. Al momento spero piuttosto sia noi sia il Pordenone, di poter essere pronti alla ripresa e di dare il meglio. Capisco tra l'altro i pensieri dei nostri tifosi, gli sfottò simpatici ci stanno nel calcio, ma non si deve esagerare e avere confronti costruttivi e utili in ogni ambito della vita”.