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Edizione provinciale di Gorizia


UFM - Una lunga storia prima di arrivare al "settebello" di Lugli

Vittorie, ruzzoloni e riscosse per giungere ai giorni nostri. A Monfalcone non ci si annoia di certo

Pur nascendo nel 1912 inizia l’attività sportiva dopo la fine della Prima guerra mondiale, nel 1919 e quattro anni dopo le due società monfalconesi, S.C. Monfalcone e Cantiere Navale Triestino si fusero in Seconda divisione, l’attuale serie B. Dopo una retrocessione, nel 1929 vince in Prima divisione e fu ammessa alla prima Serie B della storia calcistica. Nel ’32 una grave crisi finanziaria (accadeva anche quella volta) dell’Azienda Cantiere Navale Triestino costrinse la società a ritirarsi dal campionato dopo sei giornate e ripartì dalla categoria inferiore. Tre stagioni dopo risalì ai campionati nazionali di terzo livello ma dovete fermarsi per ovvie ragioni durante il secondo conflitto mondiale. Nel 1945 ci fu la scissione in A.C.Monfalcone e Cantieri Riuniti dell’Adriatico (CRDA), ma non durò a lungo poiché sette anni più tardi divennero nuovamente tutt’uno con il nome CRDA Monfalcone.

Nel 1962 vinse il campionato di serie D e salì in C dove vi rimase fino al 1971 e durante quel periodo ritornò alla precedente denominazione Associazione Calcio Monfalcone e per un ventennio rimase tra serie D ed Eccellenza. Nel 1993 sotto la gestione Arigliano, un brutto capitolo costrinse la società al fallimento ripartendo dalla Terza categoria con il nome USC Monfalcone. In otto stagioni salì nuovamente in serie D nel 2002. Quando nel 2010/11 retrocesse dall’Eccellenza in Promozione decise di fondersi con l’altro sodalizio cittadino, l’A.R. Fincantieri per rimanere in Eccellenza e da li nacque l’attuale acronimo U.F.M. ossia Unione Fincantieri Monfalcone. Dieci anni più tardi la squadra venne promossa nuovamente in D ma ci rimase soltanto una stagione per tornarci l’anno successivo, ottenendo una sudatissima ma meritata salvezza che però non consentì di partecipare a quel campionato a causa di mancanza di adeguati apporti finanziari e così dovette suo malgrado rinunciarvi e ripartire dalla Terza categoria, dalla quale in due stagioni è già risalita in Prima vincendo i rispettivi campionati con largo margine..

Ed ora la prima poltrona è occupata dal neo presidente Rodolfo Lugli il quale in sette punti riassume il suo progetto. Separazione del bilancio fra prima squadra e settore giovanile, ampliamento e consolidamento di quest’ultimo settore, miglioramento degli impianti con personale qualificato, trasparenza amministrativa, collaborazione con il Comune per l’adeguamento delle strutture dando luce alla “cittadella dello sport” in via Boito, innalzamento dell’eco mediatico della società e dar vita ad un modello unico incentrato sulla sostenibilità e longevità attrattivo per tutti i monfalconesi.

Claudio Mariani

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  Scritto da La Redazione il 03/08/2018
 

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