Cosa succede alla Pro Gorizia? Non sembra muoversi foglia, anche se sott'acqua continuano i contatti per dotare di solida fondamenta il club biancoceleste, tornato in Promozione con un uno-due memorabile. Però, la stasi - più apparente che reale - incoraggia la concorrenza nell'assediare e corteggiare i pezzi da novanta della squadra di un Enrico Coceani che, dal canto suo, scalpita e vorrebbe agire. 
Pezzi da novanta come il gladiatore, l'irriducibile e il satanasso Daniele Cecotti, classe 1982: dove infuria la battaglia si può essere sicuri di trovare il difensore, il baluardo, il condottiero. Cecotti non dà oggi è il giocatore che fa squadra, che si esalta quando la partita diventa dura e tosta, che per generosità, temperamento e agonismo non è secondo a nessuno. Può essere accostato, Daniele, per tanti versi a un altro biancoceleste, Massimiliano Buzzinelli.
Abbiamo contattato il mammasantissima, che ha spiegato: "Sì, è vero, sono stato intercettato e corteggiato da qualche club, e la cosa mi ha fatto piacere. Però ho intenzione di dare la precedenza, per quanto possibile, alla Pro Gorizia, che mi è entrata nel cuore. Abbiamo fatto l'impossibile noi giocatori per riportarla dove merita, come minimo. Ora sarebbe un vero peccato disperdere questo gruppo di ragazzi che ha dimostrato di avere qualità agonistiche incredibili. La Pro Gorizia è una realtà che deve avere ambizioni e deve fare le cose per bene: servono chiarezza e velocità, perché la nuova categoria si deve preparare muovendosi per tempo".
Daniele Cecotti è reduce da un'annata epica, tostissima: "Ho giocato mezzo rotto? E' vero, e non è neppure la prima volta che mi capita. Quest'anno però tutto è sembrato naturale, eravamo talmente uniti e motivati dal mettere in secondo piano i nostri problemi fisici o personali rispetto al bene della squadra. Abbiamo vissuto una stagione speciale, difficile da ripetere e anche da spiegare".
Già, questo è il leit-motiv di una formazione, quella di Coceani, che non sembrava in grado di competere per il primato: "C'erano realtà sulla carta più attrezzate, penso al Domio, alla Gradese, e non solo. Noi però abbiamo dimostrato di avere più voglia di tutte le altre. Il gruppo, poi, è diventato ben presto granitico. Ci siamo messi in testa di puntare all'obiettivo massimo e non abbiamo più cambiato bersaglio".
Il girone C di Prima è una specie di inferno... "Nessuna partita facile o scontata, nessuna formazione arrendevole o materasso. Abbiamo dovuto sputare pallini in ogni singola partita: non ne ricordo una sola che si è rivelata tranquilla, anche perché tutti cercano di battere la Pro Gorizia".
Daniele Cecotti non è più un ragazzino... "So dove vuole arrivare. Ebbene, non ci penso neanche a gettare la spugna, non finché le gambe reggono e l'entusiasmo scorre nelle vene".
E, allora, datti una mossa Pro Gorizia, che il gladiatore scalpita, e non solo lui: "Non vedo l'ora di assaggiare l'erbetta dell'Enzo Bearzot...".

Alessandro Maganza 

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