C’è chi dice no. Lo ha “pronunciato” per tre volte, in faccia ai rigoristi della Pro Gorizia, Davide Zwolf. Una bella parte di Coppa gli appartiene: grazie alle sue mani, al suo intuito, alla sua reattività. E pensare che in campionato, sino a questo momento, sta a zero su due…

“Vincere a Gorizia, contro la Pro è stato bellissimo – attacca il portiere cervignanese – abbiamo sempre combattuto con il coltello tra i denti. Siamo stati bravissimi”.
Raccontaci le tre prodezze.
”Il primo tiro era indirizzato a destra, battuto bene: infatti ho rischiato che la palla finisse dentro. Bozic, invece, lo ha calciato male ma la pressione, in certi momenti, può procurare brutti scherzi. Bolzicco ha fatto il suo, però mi è andata bene”.
In campionato, invece?
“Ci sono andato vicino contro la Juventina: la palla mi è passata sotto. Con l’Ism, invece, Campanella mi ha spiazzato: due tiri, zero parate”.
Una dedica speciale?
“Al nonno della mia ragazza, mancato lo scorso ottobre: doveva essere qui. La vittoria è per lui”.

“Appena arrivato, già sono uno del gruppo – esulta Muffato -  con mister e compagni mi trovo benissimo. Vincere la Coppa, quindi, è una soddisfazione doppia".
Nella prima parte “pattinavi” parecchio.
“Il campo era bello, ma in certe zone viscido. Inizialmente ho mancato alcuni appoggi, poi mi sono ripreso”.
Adesso?
“In campionato siamo lontani, ma questa vittoria ci dà morale. Facciamo il nostro cammino e vediamo che cosa succede”.

Sul piede di Battistin il primo (fallito) match ball.
“Ho pensato che questo gruppo non si meritasse da me un errore del genere - spiega Nicola – avrei voluto sprofondare. Zwolf, però, ha fatto grandi cose: eravamo in vantaggio e l’abbiamo mantenuto sino alla fine. L’anno scorso la Coppa l’ho persa, ci tenevo a rifarmi, sono felice”.

”Sono contentissimo per tutti i miei compagni, per la società e per il mister – tracima Mattia Panozzo – avendo già perso una finale, è stato splendido rifarsi davanti a questo meraviglioso pubblico. Troppo bello”.
Ieri ha festeggiato anche un certo Sandrin.
”Con Gigi ha vissuto anni bellissimi e imparato tanto: mi ha allenato e siamo stati pure compagni di squadra. Sono molto contento per lui, se lo merita".

Roberto Zanitti (Foto Adriano Peresano)

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