Avevano sognato un esordio diverso. Nonostante tutte le traversie e gli inconvenienti di mercato, patron Pedone e il suo “braccio destro” Davide Micalich pensavano di poter sfuggire, comunque, alle insidie del battesimo in A2, pianeta nel quale Udine sbarcava nuovamente dopo 5 anni di assenza. Alla fine, però, a vincere è la più navigata Ravenna ma, con un secondo Usa adeguatamente addizionato, la formazione di Lino Lardo potrà ambire ad una stagione quantomeno tranquilla.

Spazzati i timori della vigilia - anche per il copioso numero di abbonamenti gratuiti offerti dal club - Cividale risponde presente (parcheggi stracolmi, code agli sportelli come per un giorno di scadenza fiscale): saranno infatti almeno duemila sugli spalti a tifare bianconero. Cuccarolo apre l’ombrello e disegna il primo mini break a favore di una Gsa difensivamente “alta” e applicata: al 3’ è già 7 - 0 con Martino costretto al primo time out riparatore. Masciadri, dimenticato sull’arco, spezza però l’incantesimo con due triple consecutive e Ravenna, come l’estate di Muccino, rimane addosso: 10 – 6. Passando addirittura a condurre (16 - 12) quando Udine, nonostante le rotazioni imposte da Lardo (già 10 giocatori a referto), alla ricerca di quintetti logici e del massimo livello di freschezza, smarrisce lo smalto iniziale. Malgrado Okoye non riesca ancora ad abbinare atletismo e precisione, la Gsa risale sino al 21 pari, per poi scivolare addirittura a meno 11 (23 – 34, con un parziale 13 - 2), al minuto 17, sotto i colpi di Smith. All’Apu mancano tremendamente sicurezze offensive e Ravenna può cosi allargare il fossato con Marks e Chiumenti (10 punti e 8 rimbalzi): 39 - 27.

Vanuzzo e soci sbucano dallo spogliatoio con la stessa “cazzimma” dell’avvio: Okoye scarta, schiacciando, un “cioccolatino” di Truccolo e, con un poker di canestri di fila all’insegna dell’ atletismo, sutura quasi per intero lo squarcio: 37 - 40. Cuccarolo diventa allora un fattore: prima “pesca” Truccolo, poi schiaccia una seconda palla e, dalla lunetta, firma il sorpasso: 45 - 44 al 28’. L’inerzia però si ferma, Marks riporta sotto Ravenna e aggancia la parità, nonostante un parziale passivo di 9 - 21. Ma la Gsa torna ad incartarsi, cosi Sabatini, Smith e Raschi possono lanciare nuovamente gli ospiti: 61 – 52 al 36’. Marks in faccia a Truccolo, sembra chiudere il conto (64 - 54), ma Ricky restituisce subito l’affronto. E Okoye dà fiato alle speranze: 59 - 64 a 1’55” dal traguardo. Due perse sanguinose di Castelli e Traini e un comodo canestro di Marks - Mpv per distacco - che recupera un rimbalzo offensivo, affossano, però, in via definitiva la Gsa.

GSA – Orasì Ravenna   61 - 70

GSA: Traini 6, Truccolo 4, Ferrari 4, Castelli 8,  Cuccarolo 11, Nobile 2, Pinton 8, Okoye 12, Vanuzzo 2, Zacchetti 4.  Ne: Diop e Chiti. Allenatore: Lardo.

ORASI: Tambone, Marks 23, Masciadri 6, Sgorbati, Smith 14, Sabatini 11, Raschi 5, Chiumenti 11, Crusca. Ne: Seck. Allenatore: Martino.

ARBITRI: Boscolo di Chioggia, Maffei di Preganziol e Maschietto di Treviso.

Parziali:  16 – 21, 27 – 39, 48 - 48. Tiri liberi: Gsa 9/11, Ravenna 18/24. Rimbalzi: Udine 41 (Cuccarolo 13), Ravenna 34 ( Chiumenti 9). Fallo tecnico a Lardo al 12’28”. Antisportivo a Traini al 33’41”. Nessun uscito per cinque falli. Spettatori: 2000.