Serata di baldoria in Coppa Carnia. Complici qualificazioni già aritmeticamente raggiunte e il largo spazio ai giovani si è assistito ad una scorpacciata di reti. Ottantasei marcature complessive con tabellini finali infarciti di doppiette e triplette da far felici tutti gli amanti  delle statistiche. Per fare il punto della serata abbiamo sentito il direttore sportivo Gabriele Martin dell’Edera di Enemonzo.

Martin una serata spettacolare come la possiamo spiegare?
“ In alcuni gironi i giochi erano praticamente già fatti e questo ha indotto molte formazioni a schierare quei giocatori con meno minuti sulle gambe o provare qualche giovane in vista del campionato. Siamo ancora agli albori della stagione e per molti queste gare costituiscono un banco di prova per registrare i cavalli nel motore. Di certo serate così faranno felici gli spettatori e il nostro movimento, rendendolo spettacolare e attraente”.

Ci parli della vostra vittoriosa gara contro il Sutrio?
“  E’ terminata ai rigori, dopo un sostanziale equilibrio. Si sono fronteggiate due squadre alla ricerca di vitalità e schemi con il gioco in sostanziale equilibrio. Siamo andati sotto al primo affondo della gara con un gol di tacco di De Agostini, bravo a destreggiarsi in area. Ad inizio ripresa abbiamo conquistato un calcio di rigore per un fallo su Giatti che Larese ha trasformato dagli undici metri. Nei restanti minuti il gioco è ristagnato a centrocampo con qualche timida sortita in avanti da entrambe le parti, ma senza grandi sussulti. Inevitabili i tiri di rigore, dove noi li abbiamo realizzati tutti, mentre i mobilieri ne hanno tirato uno sulla traversa”.

Cosa dobbiamo aspettarci dalla stagione dell’Edera?
“ Puntiamo a fare bene. Siamo partiti a singhiozzo, perdendo la prima a Paluzza, rifacendosi subito domenica scorsa contro il Cercivento. Due uscite in campionato completamente diverse. A Paluzza eravamo privi di alcuni titolari e non siamo riusciti ad essere consistenti. Domenica invece a pieno organico siamo stati letali”.

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