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Edizione provinciale di Udine


IL CASO - Un papà col bimbo sulle spalle. E il filo spinato no?

Riflessioni sul mese di squalifica inflitto a Zoratto dopo Cerneglons - Codroipo negli Amatori Figc

Ultima di campionato nella A2 degli Amatori Figc tra Cerneglons e Codroipo. Ed ecco quello che costa ad Andrea Zoratto, grande uomo di sport, un mese di squalifica. Il giudice sportivo inibisce il dirigente-giocatore del Codroipo con la seguente motivazione: "Perchè, nell'intervallo della partita, entrava con un bambino in spalle nello spogliatoio del Codroipo, pur non essendo inserito nella lista di gioco e quindi non avendo diritto di accesso al campo, dalla porta principale del terreno di gioco, indebitamente aperta. Fatto prontamente uscire dal dirigente accompagnatore della società stessa, nel farlo apostrofava l'arbitro con frasi irriguardose. La sua identificazione avveniva dietro specifica richiesta dell'arbitro al capitano della società Codroipo".
Al Cerneglons, società ospitante, sono stati inflitti 30 euro di ammenda per "mancata sorveglianza della porta principale del campo dalla quale entravano quattro persone costringendo l'arbitro a fermare la partita al 34' del primo tempo fino a quando le persone in oggetto non uscivano dal campo. A fine primo tempo la porta era nuovamente aperta, tanto che vi entrava una persona con un bambino sulle spalle, che veniva prontamente fatta uscire dal dirigente del Codroipo". 
Figuratevi la scena: un dirigente, magari ancora tesserato come giocatore, per giunta infortunato, alla fine del primo tempo si reca a salutare gli amici e i compagni di squadra, magari per fare gli auguri di buon compleanno al portiere, magari per complimentarsi con un giocatore che si è appena laureato, portando sulle spalle il proprio figlioletto e...
Ecco, forse viene da chiedersi in cosa è stata trasformata anche una semplice partita di calcio amatoriale a furia di regole, divieti, preclusioni, sceriffi in servizio permanente effettivo e via elencando. Poi, è ovvio, le frasi irriguardose (che si limitano a un "vergogna") non andrebbero mai pronunciate. Così come la porta principale del campo andrebbe sprangata e sorvegliata. Ma perché rinunciare, visto che ci siamo, al filo spinato, ai cavalli di frisia e a quattro torri dalle quali le sentinelle potrebbero controllare a dovere se qualcuso osa mettersi le dita nel naso o respirare un paio di volte più del consentito.
Evviva questo calcio blindato, arcigno, sospettoso, implacabile anche di fronte a un papà che si porta sulle spalle il figlioletto e osa presentarsi nei pressi degli spogliatoi durante l'intervallo di Cerneglons-Codroipo pur non essendo inserito, udite udite, nella lista di gioco.
Noi, sia chiaro, stiamo dalla parte di quel papà.

 

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  Scritto da La Redazione il 25/03/2016
 

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