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UDINESE - Com'è cambiata l'Udinese con l'arrivo di Sottil in panchina?

La scorsa stagione è stato uno dei migliori allenatori in B, alla guida di un Ascoli sorprendente che a tratti ha addirittura accarezzato il clamoroso sogno promozione con 36 punti nel girone di ritorno: più del Monza neo-promosso. Andrea Sottil arriva a Udine ma non cambia colori sociali. Il bianconero resta al suo posto e quest’anno, il primo assoluto in massima serie da allenatore, riceve in eredità il dodicesimo piazzamento del suo predecessore, Gabriele Cioffi, che nel finale di stagione aveva iniziato ad entusiasmare con una squadra più incline al gioco e al gol. Dopo uno strano addio estivo dell’ex tecnico bianconero, Andrea Sottil si ritrova in panchina alla Dacia Arena con sei nuovi innesti: Buta, Ebosele, Masina, Ebosse, Bijol, Lovric.

Nell’ultima stagione l’Udinese ha realizzato 47 punti: ossia il record che riuscì a raggiungere nel 2012-13 quando i bianconeri di Guidolin si qualificarono ai preliminari di Europa League. Nella stagione 2020-21 si fermò a 40, con sette punti in più della zona retrocessione. Difficile capire fin dove possa arrivare la squadra di Sottil quest’anno, ma a giudicare dalle prime gare dei friulani la squadra sembra essere più in palla del solito. Clamoroso, del resto, il poker relegato anche alla Roma di Mou o il 3-1 contro l’Inter alla Dacia Arena.

In casi come questo le statistiche dei bookmakers possono chiarire le idee. Dando un’occhiata ai migliori siti di scommesse è possibile trovare sia le quotazioni più attendibili sul posizionamento finale della squadra di Pozzo a fine campionato, sia una tabella con i bonus senza deposito per puntare sui bianconeri dopo aver verificato attentamente le quote disponibili. Ma cosa è realmente cambiato in campo da Cioffi a Sottil?

Il gioco di Cioffi, successore di un Gotti rigorosamente in dolcevita nero, si sviluppava prevalentemente sulle fasce grazie all’apporto dei due esterni Udogie e Molina, impiegati con maggiore intensità anche per sopperire alla poca qualità in mediana, entrambi innescati dalla straordinaria visione di gioco di Delofeu. Il sistema di gioco dei friulani era semplice: attirare il pressing avversario per giocarci alle spalle, sfruttando la tecnica e l’interpretazione nel mezzo dello spagnolo. Senza tralasciare la potenza esplosiva in campo aperto di Beto, che nel finale di stagione aveva contribuito ad aumentare il totale delle marcature bianconere. Cioffi proponeva un calcio propositivo, aggressivo e “personale”, come avrebbe detto lo stesso tecnico.

Con Andrea Sottil ecco cosa cambia. Quello visto ad Ascoli offre un’idea tattica del nuovo sistema di gioco: un 4-3-2-1 con un trequartista, due punte prossime tra loro e moltissima densità in mediana.  Tuttavia nel pre-campionato Andrea è tornato al 3-5-2 già ampiamente sperimentato a Livorno e complice della promozione dalla C alla B. Lo stesso 3-5-2 che in Friuli è considerato vangelo dall’A.G. in poi (leggasi anni Guidolin). Le parole chiave del nuovo sistema di gioco sono: baricentro medio, gioco sulle catene laterali e pressing sul versante medio-basso. Occhio soprattutto a quest’ultima fase: delicata per Sottil all’Ascoli e delicata anche per Cioffi nello scorso campionato, quando concedeva tanto e in modo terribilmente pericoloso. Andrea deve riorganizzare proprio il pressing e sarà interessante capire se sceglierà un atteggiamento più prudente o una maggiore tensione sugli avversari pur rischiano maggiori distanze tra i reparti.

Sul versante dei nuovi innesti, la linea arretrata è stata rivoluzionata. Fondamentale il ritorno di Nehuen Pereza e l’ingresso sulla sinistra di Enzo Ebosse: piuttosto veloce e con buona predisposizione per i filtranti. Accanto a Nuytinck e Becao si affiancano i giovani Benkovic e Bijol dai piedi buoni. Quest’ultimo, 23 anni, oltre 30 presenze con la maglia della nazionale slovena e nove in Champions, è già in lotta per un posto da titolare. Sulla fascia c’è Ebosele dalla Championship, grandi doti atletiche in puro stile Udinese. A destra torna Roberto Pereyra e la mezzala sinistra Makengo in grande crescita sul finire della passata stagione. Beto sarà in cerca della consacrazione. O della caduta agli inferi. Si spera nella prima. Al suo fianco Isaac Success/Nestorovski. Tra i giovani da tenere d’occhio spuntano poi i nomi di Lovric e Simone Pafundi.

 In definitiva, con un Deulofeu rimasto ad Udine e la propositività tecnico-tattica della squadra e di Sottil già dalle prime gare, l’Udinese potrebbe avere le carte per ambire all’Europa. Ci si vede a giugno, quando sarà tutto finito.

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  Scritto da La Redazione il 21/09/2022
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