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Edizione provinciale di Tolmezzo


SECONDA - Diavolaccio di un Peirano, l'hai fatto ancora!

Intervista all'allenatore che ha portato la Stella Azzurra in Prima e che in passato aveva conquistato promozioni anche con l'Edera e la Nuova Osoppo

A poche ore dalla fine del match con La Delizia vinto 4-0, abbiamo incontrato Giancarlo Peirano, allenatore della Stella Azzurra, appena approdata in Prima categoria dopo il doppio salto dapprima dalla Terza alla Seconda e ora nella massima categoria del Carnico. 

- Ci risiamo, Peirano...

"Ho ancora l’adrenalina addosso, è una soddisfazione tripla".

- Tripla come i salti conquistati all’Edera, con la Nuova Osoppo ed ora alla Stella Azzurra.

"Beh all’Edera arrivai grazie al presidente Corvietto che a poche settimane dall’inizio del campionato rimase senza allenatore: accettai e trovai un gruppo molto unito fuori dal campo, mentre nel terreno di gioco c’era da lavorare. I ragazzi sono stati bravissimi e in due anni ci trovammo in Prima categoria. A Osoppo a dire il vero fu molto più semplice in quanto l’allora presidente Peretto mi mise a disposizione una squadra molto forte e il raggiungimento dell’obiettivo fu e doveva essere un dovere. Anche alla Stella Azzurra il progetto era di portare la società in Prima in 3 anni, lo abbiamo fatto con un anno in anticipo e con giocatori giovani senza grande esperienza, mescolati ai vecchietti di lungo corso della stella come Pecoraro e Venturini. In ogni modo è un gruppo fantastico fuori e dentro il campo, guidato da Nicola Santarossa, un vero trascinatore soprattutto fuori dal campo. La squadra ha sempre saputo il proprio potenziale e che non ha mai mollato nulla, soprattutto nei momenti più difficili dove sarebbe bastato poco per disunirsi. Io ci ho messo passione e tutto ciò che avevo dentro e in testa. Bravi".

- Lo specialista delle promozioni, il Pep Guardiola del Carnico...

"Che allenatore sono? Intanto fare l’allenatore è bellissimo perché e, mi si passi il termine, sei a capo di 25/30 ragazzi ognuno con la propria personalità e carattere e oltre ad allenarli al fine di fare bene la gara della domenica, devi entrare nella loro testa e capirne tutto per farli rendere al meglio. È anche particolarmente faticoso però proprio per ciò che ho appena detto. Mi ritengo un allenatore molto miticoloso, che studia gli avversari e pretende il massimo dai ragazzi. Ho avuto nei miei primi anni da allenatore un grandissimo maestro come Stefano Umbro, con cui mi sento spesso e chiedo ancora consigli. Da lui ho imparato tanto, lavoro a principi e non a schemi, e lascio molto spazio alla fantasia dei giocatori. Studio e mi aggiorno sempre e nei miei allenamenti non manca mai il pallone. Mi piace che le mie squadre abbiano il controllo della partita, il cosiddetto possesso palla, ma pur di portare a casa il risultato,so adattarmi all’avversario. Infine ho imparato, imparo, e imparerò da ogni singolo giocatore, dai miei colleghi e anche dagli arbitri.

- Torniamo a questa promozione con la Stella Azzurra. Dedicata a chi?

"I ringraziamenti vanno principalmente alla mia famiglia, a mia moglie Damiana e a mio figlio Aron che quest’anno all’inizio della stagione mi ha dato una mano. Grazie al presidente Urbani ed al suo staff, al ds Sergio Patat, a tutta la società insomma, ma il grazie più grande va a tutti i miei ragazzi, in particolare a quelli che hanno giocato di meno avendo pazienza e rispetto delle scelte, ma che non mi hanno mai e dico mai, pressato. Infine, polemicamente, grazie anche a chi non ha mai creduto in me… e mi ha dato ogni anno per perdente".

- E nel futuro cosa c'è? 

"Mi godo il momento, per il futuro c’è tempo, incontrerò il pres e insieme prenderemo la decisione migliore. I dilettanti mi allettano sicuramente, ma abbraccerei solo progetti interessanti. Vedremo… Per ora missione compiuta e forza Stella Azzurra!".

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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  Scritto da La Redazione il 07/10/2023
 

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