Se si fa il gioco di dire cinque grandi attaccanti del Carnico, sicuramente molti diranno Stefano Vidoni, un bomber che alla soglia dei 43 anni regala ancora grandi giocate e soprattutto non ha perso il vizio del gol, avuto già da quando era giovanissimo. Una vita indossando la maglia del Real, con una parentesi di quattro anni nella Velox e nei regionali poi, ma per fare infine ritorno nel suo Real, dove ha messo a segno più di duecento reti vincendo tutto quello che c’era da vincere. Personaggio carismatico, giocatore temuto da tutte le difese, gioca con la voglia di un ragazzino e il fiuto del gol non l’ha ancora smarrito.

TANTI ANNI NEL REAL. COSA C’E’ CHE TI LEGA COSI’ FORTEMENTE A QUESTA SOCIETA’?
“Sono arrivato nel Real nei pulcini e ho fatto tutte le categorie delle giovanili, a parte la parentesi a Tolmezzo. Nel Real ho vinto in tutte le categorie giovanili, segnando e vincendo anche le classifiche capocannoniere. Dopo aver fatto esperienza nei regionali e gli anni alla Velox, ho deciso di tornare a Imponzo perché è una società fatta da brave persone che mi hanno sempre dato tanto a livello umano”.

HAI VINTO E SEGNATO TANTO. QUALI SONO I TUOI GOL PIU’ BELLI CHE RICORDERAI PER SEMPRE?
“Avrò sempre bei ricordi di tutti i gol fatti soprattutto quelli decisivi nelle finali di Coppa Carnia giocate con la maglia del Real. Poi ricorderò quelli segnati con la maglia della Velox, nello spareggio scudetto contro il Campagnola. Ma se ho sempre segnato tanti gol nella mia carriera lo devo a le squadre che mi davano supporto e mi permettevano di segnare”.

IL SEGRETO PER CUI GIOCHI ANCORA A CALCIO E’…?
“Per me è la fortuna. Si ci vuole molta fortuna. Tante persone dicono che non si deve bere e fumare ma poi coloro che fanno così per uno scherzo del destino se ne vanno. Io faccio attività fisica in inverno e poi ripeto per me ci vuole tanta fortuna e io lo sono”.

COME HAI VISTO CAMBIARE IL CARNICO IN TUTTI QUESTI ANNI DA CALCIATORE?
“L’ho visto cambiare molto. Il livello è molto calato forse perché prende sempre più piede il campionato amatoriale e poi perché vedo che i giovani non hanno più la stessa passione di una volta. Ma c’è una cosa che non è cambiata: lo spirito del dopo partita. Giocando nei regionali ho visto che da qualche parte manca questa cosa, ma il fatto di trovarsi e dove tutti ci si conosce qua c’è ancora”.

COSA PUOI DIRE DEGLI ULTIMI AVVENIMENTI SPIACEVOLI AVVENUTI IN CARNIA?
“Io non saprei neanche cosa dire. Non ero presente, ho sentito diverse versioni ma in ogni caso si tratta di un episodio spiacevole. Forse avendo arbitri giovani, loro per inesperienza sbagliano e devono giustamente crescere. Noi giocatori in compenso dovremmo aiutarli di più. Per adesso spero che venga solo fuori la verità e chiudere la vicenda”.