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Edizione provinciale di Tolmezzo


TOLMEZZO - Rovere: "Proveniamo da 18 mesi giocati a livello altissimo"

Il capitano rosso-azzurro raggiunge quest’anno i 18 anni di militanza nel club, traguardo che desidera festeggiare con una salvezza convincente, nell’anno del ritorno in Eccellenza: “Gioco in un gruppo di amici, cresciuti assieme nel vivaio di una società che è modello per tutte le squadre carniche”

La geografia lo pone al confine tra il calcio collinare friulano e quello Carnico, fungendo da anello di congiunzione tra le due entità regionali, e da quest’anno fa parte anche delle grandi protagoniste del campionato di Eccellenza. Il Tolmezzo è una società ricca di storia e di valori, difesi e diffusi dai numerosi ragazzi che vestono la maglia rosso-azzurra, spesso per l’interezza della propria carriera sportiva. Tra questi c’è Federico Rovere, nato a Paluzza, ma tolmezzino d’adozione, perché cresciuto calcisticamente nella società del presidente Michele Ianich, di cui è simbolo e capitano:

“Gioco a Tolmezzo da 18 anni ormai, cominciati con l’esperienza negli Esordienti e proseguiti in tutte le categorie successive. Ho vissuto numerosi capitoli di questa società, perciò, calcisticamente parlando, mi sento tolmezzino doc. Il progetto del club è basato sulla crescita dei giovani presenti nel proprio vivaio, in funzione della Prima Squadra. Io stesso, infatti, condivido il campo con compagni conosciuti nei Giovanissimi o negli Allievi, persone assieme alle quali sono cresciuto, ed è bello poter giocare all’interno di un gruppo di amici. Un paio di nuovi innesti sono necessari ogni anno, ma chi arriva si ambienta rapidamente perché capisce subito il valore e la forza del collettivo”.

Una società che investe molto sulla qualità dei propri tecnici e sulla cura delle strutture, fungendo da settore giovanile di riferimento per le 39 squadre partecipanti al Campionato Carnico. Di queste, oggi, solamente una decina conserva un proprio vivaio:

“Apprendo che negli ultimi anni c’è stato un calo di squadre giovanili fra le società carniche, e oltre alle difficoltà legate alla pandemia, penso che la ragione sia legata alla diffusione di numerosi altri sport che attraggono i ragazzi, dalla pallacanestro alle discipline invernali. Il Campionato Carnico è sempre stato e resta un vivaio per il Tolmezzo, ma viceversa lo è il Tolmezzo per il Carnico”.

Dopo 6 anni di lontananza dalla “Serie A” dei dilettanti, in questa stagione la squadra allenata da mister Mauro Serini è tornata in Eccellenza, imprimendo sin da subito un impatto sorprendente. Sette sono state le vittorie nelle prime sette uscite stagionali e 31 i punti conquistati nel girone d’andata:

“Siamo reduci da un campionato in Promozione a dir poco eccezionale, caratterizzato da 19 successi consecutivi, dal record di vittorie e punti nella categoria, che ci hanno portati al trionfo. È stato qualcosa di inaspettato, incredibile, unico che ha ripagato molte persone dei sacrifici fatti negli anni precedenti per cercare di riscattare la retrocessione del 2017. Quest’anno siamo partiti consci di poter fare bene, ma allo stesso tempo consapevoli che il livello attuale richiede molta più esperienza, concentrazione e attenzione rispetto alla Promozione. Tuttavia, sulle ali dell’entusiasmo l’inizio è stato molto positivo, sia in Coppa che in Campionato; a fine 2023 abbiamo perso qualche punto, chiudendo comunque l’andata al secondo posto. L’avvio del girone di ritorno si è rivelato più difficile, ma penso che una flessione ci possa stare dopo un anno e mezzo giocato ad altissimo livello”.

Il momento di difficoltà è da attribuirsi anche all’assenza di alcune pedine importanti:

“L’alchimia di gruppo c’è sempre stata ed è una delle chiavi del nostro successo. Chi ci segue dice che attualmente siamo meno straripanti dal punto di vista fisico rispetto alla scorsa stagione, o maggiormente allineati alle nostre avversarie. Il mercato invernale non ha variato l’organico, che al momento presenta qualche indisponibilità: Elia Baruzzini, Alberto Persello e Daniele Faleschini sono alle prese con alcuni infortuni, mentre l’influenza ha fermato Davide Fabris e Danilo Capellari. Spero possano tutti recuperare a breve perché sono elementi in grado di dare un contributo fondamentale all’interno del gruppo e nell’ambito di una partita; inoltre quando si è in tanti ci si allena meglio”.

Archiviato il complicato pareggio in extremis con la Spal Cordovado, ora la squadra è attesa dalla trasferta contro il Maniago Vajont. I rosso-azzurri giungeranno alla sfida di sabato forti del terzo miglior attacco della categoria (34 reti messe a referto) e della terza miglior difesa (20 gol subiti):

“Da difensore ritengo che il non subire gol sia sempre importante per la fiducia, sia del reparto che della squadra in generale. Lo scorso anno questo fattore ha determinato molte nostre vittorie e sarà fondamentale tornare a blindare la porta, a cominciare già dalla sfida di Maniago. Per quanto riguarda lo score realizzativo, ultimamente non riusciamo a incidere quanto nel recente passato, ma il fatto di avere uno dei migliori attacchi del campionato vuole dire che abbiamo reso molto bene in fase offensiva. Ora puntiamo a giocarci al meglio le nostre chance per raggiungere quanto prima l’obiettivo salvezza; poi potremo divertirci e continuare a far crescere i giovani del nostro vivaio”.

Luca Ursig

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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  Scritto da La Redazione il 02/02/2024
 

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