Gioie sportive di presidente, trionfi personali di padre: Emanuele Cum, da sei anni a capo della piramide dirigenziale della Tarcentina, se potesse fermerebbe il tempo.

“Sono giornate veramente eccezionali – racconta, carichissimo di adrenalina poco dopo il decisivo successo dei suoi ragazzi  sulla Risanese – in settimana sono diventato padre di due gemelle, Lavinia e Amanda, che vanno a fare compagnia alla sorellina Matilda. Poi sono arrivati i successi sportivi: la promozione della prima squadra, la vittoria nel campionato allievi e la Coppa Disciplina assegnata alla Juniores…”

Tarcento ritorna dove merita. “Dieci anni fa qui non c’era nulla. Qualcosa di buono, evidentemente, abbiamo combinato, soprattutto a livello giovanile. L’avete visto tutti, anche oggi (ieri, ndr), con tantissimi ragazzini coinvolti a tifare dagli spalti. Cosi come sono felice che le reti decisive siano state realizzate da due tarcentini doc: Pividori e Spizzo. A Simone dico sempre: sei il nostro George Best! Anche se lui si accontenta di essere accostato a Ezio Vendrame… ” Il futuro? Il mandato sta per esaurirsi. ”Dopo sei stagioni dovrei essere arrivato alla fine, ma vediamo… Sicuramente, il successore sarà un’unità facente già parte del Consiglio Direttivo.” E Scherzo? Se ne va davvero? “Dieci anni logorano, in particolare se spesi a livello giovanile. Cercheremo di convincerlo a rimanere, magari con altro incarico… Busato? Già frullano altri nomi in giro, evidentemente la piazza fa gola a tanti, però non posso dire niente. Proprio perchè non so se sarò ancora io il capo. Cortiula? E’ un amico…”

IL CONDOTTIERO. “Alla fine ha vinto la squadra più forte”. Aveva in mano una Ferrari (anche se questo, al momento, non è certo sinonimo di affidabilità…) Rino Busato. Che, per gridarlo al cielo, ha comunque dovuto attendere l’ultima giornata. “Non è stato  semplice – conferma il tecnico di Cerneglons, al quarto campionato vinto quello dopo San Gottardo e la storica doppietta di Fauglis – la rosa era competitiva, certo, ma per lungo tempo non mi è stato possibile schierare la stessa coppia di attaccanti. Senza contare la gestione dei periodi difficili in un ambiente caldo e passionale come il nostro…” Ecco, quale è stato il passaggio più problematico? “E’ capitato ad inizio marzo: la sconfitta casalinga con la Buiese e il successivo pareggio con il Lavarian Mortean avrebbero potuto destabilizzarci. Ma ne siamo usciti subito e, aver portato la Tarcentina in Promozione dopo 30 anni di assenza, è un grande risultato.” Dovessi eleggere il migliore dei tuoi ? “Farei un torto agli altri. Anche e soprattutto a coloro i quali sono stati impiegati meno.” Busato vince e resta o saluta? “Non lo so ancora. Sono legato al presidente. Che è in scadenza…”   

I GEMELLI DEL GOL. Venti bersagli in coppia, poco meno della metà del monte reti complessivo (45). Fabio Marchetti, 13 gol e un mucchietto di preziosi assist, ha tre dediche: “Al presidente Cum, che ha avuto la gioia di ridiventare padre, al nostro preparatore atletico Toffoletti e al supertifoso Giuseppe Antonutti: non sta tanto bene e non ha potuto seguirci come avrebbe voluto.” Sei tornato a Tarcento ed hai centrato immediatamente l’obbiettivo. “Segnare e far segnare i compagni, tutto è importante. Cosi come la soddisfazione di aver vinto un campionato difficile, che ci ha comunque sempre visti davanti.”

Matteo Pividori si invece fermato (si fa per dire) a 7. “Non scordiamoci che sono arrivato a dicembre - rammenta l’estroso attaccante – e mi ci è voluto qualche tempo per ambientarmi. Per un tarcentino doc come me è comunque un grande onore aver contribuito a riportare in alto la squadra della mia città.” Successo meritato? “Siamo stati al comando per tre quarti di stagione e domenica abbiamo confermato di essere i migliori.” Ma Pividori rimane? “Adesso penso solo a festeggiare, intendo farlo almeno per una settimana. Per il futuro vedremo…”

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