Maggio 2014, Maggio 2016. A due anni dalla retrocessione in Terza categoria con l’ultima gara persa proprio a Maniago (contro il Maniagolibero) il Polcenigo/Budoia riconquista la Seconda categoria proprio a Maniago. Segno del destino?. Chissà. Dopo due stagioni di purgatorio, al termine di un rocambolesco play-off, sovvertendo tutti i pronostici e le gerarchie del campionato, i ragazzi di Ventoruzzo riportano in alto il ramarro. Il più euforico di tutti è il presidente Diego Gottardo, da due anni al vertice della società
“Gioia infinita - sono le sue prime parole – quando l’arbitro ha fischiato la fine è stata una liberazione. I nostri avversari pensavano di fare un sol boccone di noi: erano partiti molto forte mettendoci in difficoltà, ma con il passare del tempo siamo entrati in partita e loro hanno iniziato ad innervosirsi, mentre noi nonostante l’età media di 22 anni e mezzo abbiamo avuto la capacità di rimanere calmi e concentrati e alla fine l’abbiamo portata a casa, dimostrando una grande maturità”.

Presidente, prima promozione per Lei, dopo due anni di presidenza…
“Sono euforico. Diciamo che da quando siamo ripartiti dopo la retrocessione abbiamo iniziato a gettare le basi per tornare in Seconda categoria. Nella passata stagione siamo arrivati ad un solo punto dal Don Bosco, poi ripescato. Quest’anno abbiamo cambiato ancora qualcosa e abbiamo centrato la promozione e siamo arrivati in semifinale di Coppa Regione”.

Un punto di partenza?
“ Vogliamo crescere come società e come lavoro, operando sul territorio e facendo crescere i nostri giovani. Abbiamo iniziato un percorso con i più piccoli, fino agli allievi. Ci vorrà tempo, ma credo che questa sia la strada giusta su cui basare i nostri obiettivi”.

Quando ha creduto di poter essere promosso?
“Ho sempre creduto in questi ragazzi e nel mister Ventoruzzo, anche quando i risultati non erano dei migliori. Sono dell’avviso che bisogna avere fiducia e dare fiducia a chi opera, poi a fine stagione si tirano le somme. Credo comunque che il grande merito del gruppo sia stato quello di centrare 12 punti nelle ultime cinque gare entrando nei play-off, potendoci giocare le nostre carte. E dal mazzo abbiamo estratto il jolly. Grandi ragazzi”.

Il futuro del Polcenigo/Budoia?
“Crescere con raziocinio, con i valori della nostra gente e della nostra terra. Lentamente abbiamo inziato l’opera di rinnovamento con l’aiuto di tutti, sistemando la struttura del campo, apportando migliorie e rendendolo accogliente. Abbiamo tolto l’ingresso a pagamento alle gare per consentire a tutti di starci vicino, ci siamo migliorati sui social network. Investiamo sui ragazzi del posto e la prossima stagione cercheremo di riporatare a casa quei ragazzi che giocano in altre formazioni, ma che sono di Polcenigo. Il futuro non si ipoteca si costruisce. Chiaro che la nostra realtà non può sopportare categorie molto alte, ma da cosa può nascere cosa”.

Mister confermato?
“Qui persiste qualche dubbio, ma non per nostro volere. Andrea (Ventoruzzo) si è trasferito in una località distante da noi. Parleremo assieme per capire le possibilità e i margini per poter continuare assieme. Fosse per me sarebbe riconfermato”.

Insomma il ramarro quest’anno la fa da protagonista?
“Speriamo che il Pordenone ci regali il sogno, noi abbiamo fatto il nostro. Il ramarro ci accomuna, come ci accomuna Fabio Rossitto, che ogni tanto ci viene a trovare e ci segue”.

IN ARRIVO L'APPLICAZIONE 

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