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Edizione provinciale di Pordenone


MANIAGOLIBERO - Gregolin: "Tante partenze, ma fiducia per il futuro"

Hanno lasciato la maglia azzurra molti dei protagonisti delle ultime due splendide stagioni. Ora la coperta è diventata corta.

Lo Zoncolan, la montagna teatro di battaglie sportive nel ciclismo e diventata un simbolo per la corsa rosa italiana è il primo accostamento che ci viene in mente per il nuovo percorso del Maniagolibero edizione 2016/2017. I mitici tornarti che portano alla vetta, tanto ambita, quanto ardua, ricalcalcano per certi aspetti il momento che si vive in casa azzurra. Questa prima parte di mercato estivo ha visto, infatti,la partenza di numerosi alfieri delle due ultime splendide stagioni, culminate con il raggiungimento di due finali play-off e la rinuncia per motivi organizzativi ad un salto di categoria che i ragazzi di Giuliano Gregolin avrebbero ampiamente meritato. Detto questo, appare fin troppo chiaro che il primo passo è ricostruire una rosa che al momento conta soltanto dieci giocatori. Ebbene la salita continua e si fa più arcigna  dovendo sommare la difficoltà oggettiva di portare giocatori nuovi in un contesto territoriale che comporta dei sacrifici anche di carattere economico. In ultima, analisi, la necessità di ringiovanire un organico che per molti aspetti andava prima o poi ritoccato. Particolare quest’ultimo anch’esso complicato, non solo per la dislocazione geografica, ma anche per la presenza sul territorio stesso del Maniago, risalito quest’anno in Seconda categoria.
Gregolin, orizzonte oscuro?
“Nuvoloni che promettono pioggia. Battute a parte, siamo obbligati a rinnovare la squadra, prendendo atto delle numerose partenze. Non ci abbattiamo, sappiamo che è un percorso difficile, ma bisogna essere obiettivi e darci da fare. Siamo alle prese con diverse necessità, ma conto sul lavoro della società.”

A cosa sono dovute tutte queste partenze?
“Ci sono diverse componenti. Per qualcuno il salto di categoria rientra nella normalità delle cose, per altri la voglia di cambiare aria, magari perche il sottoscritto non gli andava bene. Per altri ancora il desiderio di scendere di categoria per aver meno impegni. Tutte assieme queste volontà hanno determinato una situazione del genere.

Lei aveva diverse richieste, che ha declinato per rimanere in questo club. Pentito?
“Assolutamente no. Ho fatto una scelta dettata dal profondo rispetto e rapporto che ho con la dirigenza e per quello che mi hanno dato in questo periodo della mia carriera. Nella vita io preferisco mettere i valori umani anteposti al resto e sono felice di essere rimasto.”

 

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  Scritto da Gianpaolo Leonardi il 27/06/2016
 

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