BASKET A2 - Lardo: "Bravi e intensi a livello individuale"
Il coach Gsa dopo lo “scacco” alla Fortitudo: “Vincere a Bologna è sempre una gran soddisfazione. Soprattutto dopo quel famoso scudetto perso con Milano…Gatto e Diop tesorino da coltivare”. L’ex Boniciolli: ”Uno psicodramma totale”
Per la seconda volta consecutiva (successe l’anno di serie B con Corpaci al timone) Udine passa al PalaDozza”.
“E’ una grande soddisfazione vincere a Bologna – attacca il coach udinese Lardo – perché mi rode ancora quella finale perduta con Milano. Detto con simpatia, si intende. Abbiamo fatto passi avanti importanti e, come diciamo sempre, il lavoro paga. Siamo sulla buona strada: abbiamo sciorinato una prova di maturità con giocatori giovani. L’obbiettivo rimane comunque lo stesso: è il primo anno di A2, dobbiamo pensare a salvarci”
La chiave del successo?
“Forse loro si aspettavano una difesa più tattica; invece siamo stati molto bravi e intensi a livello individuale. Tutti hanno dato il loro contributo e la portiamo meritatamente a casa”
Molto bene ancora Gatto e Diop.
“Hanno confermato i loro progressi. Ho sempre detto loro di farsi trovare pronti quando darebbe arrivato il loro momento. Hanno dimostrato una maturità pazzesca. Sono un tesorino da coltivare.”
I rischi finali?
“Se c’ero in campo io, magari quelle palle non le perdevo...Scherzi a parte, dobbiamo mettere in preventivo certe situazioni. Loro mettevano le mani addosso e Nobile era, probabilmente, alla gara più importante, almeno sinora, della sua carriera”
“Complimenti a Udine e ringraziamenti sinceri al nostro pubblico – sbuffa un deluso Boniciolli, ex Snaidero – ci ha sostenuto sino alla fine in una sorta di psicodramma totale. Vorrei dire due cose: siamo vincendo da due anni e mezzo. Capita che, dopo un periodo cosi straordinario, si possa perdere. Poi qualcuno sarò anche contento: ma li conosco uno ad uno…Secondo: il problema non è tecnico, ma mentale. Ne usciremo presto: anche con l’ausilio del mercato.”
Udine?
“Tre giorni fa ha battuto Treviso, me l’aspettavo cosi. Certo, avrei preferito perdere giocando un basket migliore. Eravamo paralizzati”
Roberto Zanitti