Casa dolce casa... Un corno! Nessuna squadra impegnata sulle zolle amiche ha raccolto il bottino in palio, anzi, soltanto il Sappada, ospitando la Viola, s'è rifugiato in un pallido 0-0; pallido, ma non abulico per via di una ripresa nella quale entrambe le formazioni hanno cercato di trovare il gol vittoria.  In soldoni, la corsa al salto di categoria nella Terza del Carnico è ancora tutta in buona parte da giocare: chi riuscirà ad accelerare e piazzare un filotto di vittorie alla fine farà festa. Questo è ovvio, il difficile sarà riuscirci. Intanto, Stella Azzurra e Lauco guidano le danze con due punti di vantaggio su Ardita e Val Resia; attenzione però che il Lauco ha disputato una gara in più di tutte le rivali. 
Naturalmente, il match di cartello era Val Resia-Stella, vinto dai pirati di Mascia praticamente sui titoli di coda della sfida. Il 2-1 porta la firma di Di Giusto, ed è una firma pesante e splendida, scritta facendo centro con una punizione magistrale. Edhemi resta l'uomo in più della Stella Azzurra: suo il vantaggio iniziale, strappo cucito dalla capoccia di Saveri; e suo anche l'affondo che permette alla nuova capolista di conquistare il piazzato che Di Giusto trasforma in oro. Per il Val Resia il verdetto è durissimo da digerire: un paio di legni colpiti testimoniano di come la formazione di Angeli sia stata propositiva e in partita; il conto è salato anche per via dell'espulsione per doppia ammonizione di Tommaso Micelli. Dal canto suo, il Lauco è andato a prendersi i tre punti sul terreno del Comeglians, domato da De Marchi e dalla doppietta di Costa. Hanno rispettato il copione Ardita e Moggese, anche se La Delizia e Rigolato, onore a loro, portatesi inizialmente in vantaggio, si sono rivelate meno arrendevoli del previsto.
L'altro colpo grosso della giornata è quello messo a segno dal Timaucleulis a Pesariis, fortino dell'Ancora, in un secondo big-match che metteva in palio punti doppi. Ebbene, l'undici di Di Bello, più volte sull'orlo del ko, nel finale in un minuto ha ribaltato la situazione, passando grazie a Candoni e Vidoni, e lasciando l'Ancora a recitare il mea culpa per non essere stata più concreta dopo il vantaggio firmato da Agostinis. I colpi di scena però non sono sicuramente finiti... 

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