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Edizione provinciale di Udine


UDINESE - Juve ancora proibita

Friulani battuti nettamente a Torino (2 - 0) Stramaccioni: “Approccio sbagliato”

Ripassare il prossimo anno, per cortesia. Contro i tricampioni d’Italia ci vuole ben altro. Più che altro la partita perfetta. Perché gli orfanelli di Conte hanno ancora tanta fame e, se non apri l’ombrello per tempo, la bomba d’acqua dello Juventus Stadium ti travolge. L’Udinese regala un tempo a Buffon e company, va sotto dopo soli 7 minuti perché Tevez è un animale da gol e non perdona. Soprattutto se l’avversario regala palla in uscita dalla fase difensiva. Davanti Muriel è quasi impalpabile: sul suo taccuino uno scatto e nulla più. Troppo poco. Di Natale, invece, patisce una squadra che difetta in costruzione. Al the è soltanto 0 - 1: poteva andare molto peggio. Nella ripresa “Strama” cambia: fuori il colombiano e dentro Bruno Fernandes. La Juve cala e l’Udinese, con un uomo in più a centrocampo, è più propositiva: nonostante sei calci d’angolo, però, non c’è ma la sensazione che gli ospiti possano fare male. Anzi, una volta ci riesce Bubnjic, ma il croato in licenza offensiva è in impercettibile fuorigioco. E, mentre sta per entrare Thereau per l’ultimo, disperato assalto, Marchisio chiude la pratica.

I COMMENTI.Nel primo tempo troppi dei miei hanno sbagliato l’approccio - commenta Stramaccioni - forse qualche giovane ha anche risentito della particolare situazione ambientale. Avevo ammonito che sarebbe stato delittuoso incassare gol subito: i primi 25/30 minuti della Juve, in casa, sono tremendi. Purtroppo, dopo pochissimo, siamo andati sotto…” Nella ripresa qualcosa è cambiato. “Con Bruno Fernandes e Kone vicino a Totò e due mediani abbiamo tenuto il pallino a centrocampo, guadagnato numerosi angoli e giocato meglio. Se poi il guardalinee avesse deciso diversamente sulla rete annullata…Onestamente, però, devo dire che la Juve ha meritato.” Panagiotis Kone analizza: “Li abbiamo aspettati troppo all’inizio, difettando di personalità. Il mister prepara bene le partite ma poi, sul campo, la differenza la fa l’agonismo. E bisogna mettercela tutta.” “Potevamo fare qualche gol in più nei primi 45 minuti e, di conseguenza, soffrire di meno - osserva Max Allegri - certo, non possiamo sempre andare a cento all’ora. Con tutte le gare in calendario dobbiamo anche imparare a gestirci.”

Roberto Zaniti

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  Scritto da La Redazione il 14/09/2014
 

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