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Edizione provinciale di Udine


TERZA CATEGORIA - SAN GOTTARDO patria dei giovani

Intervista di Domenico Stoia a Paolo Golles presidente del SAN GOTTARDO

Fotocopertina per Paolo Golles il presidente del San Gottardo (3^ Cat/B ), sotto lo vediamo con Gaetano Contarino altra figura importante di questa società udinese, e il figlio Simone a sinistra...

Oggi vi voglio raccontare una bella storia. Quella del San Gottardo, dove grazie alla passione per questo sport da parte del presidente, Paolo Golles, la società è impegnata sia nel migliorare le infrastrutture per le proprie squadre e sia impegnata nel sociale, in un quartiere come quello di San Gottardo in cui vivono molte famiglie multietniche e la società si impegna a dare un qualcosa in più per aiutare  i tanti giovani a farli giocare a calcio e non lasciarli per strada.

COME GIUDICA LA PARTENZA IN CAMPIONATO DELLA SUA SQUADRA?
Purtroppo siamo partiti un po’ a rilento, in quanto abbiamo cominciato la preparazione tardi, i primi giorni di settembre e abbiamo pagato un po’ nelle prime giornate. Poi però già quando abbiamo giocato contro il Ciconicco e abbiamo subito il gol solo nei minuti di recupero, si è vista un’altra squadra che comincia a giocare come vuole il mister. Il discorso era solo di preparazione.

COSA HA CHIESTO A INIZIO STAGIONE A MISTER E GIOCATORI?
Come risultato minimo ho chiesto i play off. Siamo una società con alle spalle un settore giovanile molto valido, basti pensare che negli ultimi due anni i Juniores sono arrivati secondi e anche quest’anno sono partiti molto bene. Alcuni di loro sono già in prima squadra e combattono e il nostro principale scopo è i play off e tirar su i giovani.

IL VOSTRO CAMPO E’ UN PO’ UN CANTIERE PER LA COSTRUZIONE DEGLI SPOGLIATOI NUOVI. OLTRE A QUESTO, SU COSA SI BASA IL PROGETTO DELLA VOSTRA SOCIETA’?
Si purtroppo siamo stati un po’ penalizzati in partenza per la costruzione dei nuovi spogliatoi e anche per la ristrutturazione di quelli vecchi. Abbiamo chiesto l’inversione di campo per le prime giornate e u  po’ siamo penalizzati. Ma stiamo superando tutto. Oltre alla sistemazione del campo sportivo, il nostro progetto punta tutto sui giovani e sul nostro fiorente vivaio per portare più giovani possibili in prima squadra e in futuro salire nelle categorie che ci competono.

DA DOVE NASCE LA SUA PASSIONE PER IL CALCIO?
Io sono originario delle Valli del Natisone e seguivo quando c’era la mitica Val Natisone. Ho due figli, entrambi appassionati di calcio e li ho sempre seguiti quando hanno giocato nel San Gottardo. Io sono passato dal San Gottardo alla Manzanese, poi al Centrosedia quando era in Eccellenza. Eravamo io e Canciani e altri dirigenti in quella grande squadra e da li la mia passione per il calcio è aumentata sempre più.

ATTUALITA’: SPESSO LE SOCIETA’ DELLE CATEGORIE PIU’ BASSE SONO LE PIU’ IN DIFFICOLTA’. COSA SI PUO’ FARE PER USCIRE DA QUESTA SITUAZIONE?
Sarebbe innanzitutto importante non pagare più i giocatori per venire a giocare. Si deve dare come minimo un rimborso a coloro che vengono da lontano. Perché ora per via della crisi ci sono sempre meno sponsor. Quindi bisognerebbe ridimensionare tutto e vivere con le nostre entrate tipo il chiosco o le quote del settore giovanile. Oppure vivere facendo sociale come facciamo noi qui a San Gottardo. Nel quartiere ci sono molte famiglie multietniche e noi chiediamo poche quote e facciamo questa attività anche per tirare fuori i giovani dalla strada e permettergli di giocare a calcio con noi.

Intento nobile dunque quello del San Gottardo. Io continuo sempre a pensare che il miglior modo per uscire da questo momento di difficoltà economica, sia quello di puntare forze e soldi sui giovani. Aiutarli nel oro periodo di crescita ed essere seguiti da persone con tanta passione, che pensano solo al bene del giovane e non ai profitti. Le società più piccole dovrebbero fare così. Proviamoci tutti insieme.

Domenico Stoia

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  Scritto da Domenico Stoia il 15/10/2014
 

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