SACILESE - La rivolta dei tifosi. E la Figc sta a guardare?
Pesantissima. E giustificata: la protesta dei tifosi della Sacilese. Il volantino diffuso ieri fuori dallo stadio non lascia adito a dubbi: la piazza liventina è in rivolta, tutti o quasi hanno capito cosa sta succedendo. Mai si era visto a queste latitudini qualcosa del genere. Il volantino recita: "Non entrare, farai il suo gioco. Entra con noi al secondo tempo. Uniti si vince! Fallo per i ragazzi, la maglia e per la città". Firmato: "Quelli di sempre!". Il tutto riassunto da un inequivocabile: "Riprendiamoci la Sacilese!".
Entrare nel secondo tempo significa non pagare il prezzo del biglietto di ingresso; significa non far entrare denari nella casse della società. Significa...
Sì, perché andando avanti di questo passo, quale Sacilese ci verrà riconsegnata? In che condizioni?
Quanto accaduto in queste settimane ha letteralmente del clamoroso. E noi di Friuligol, in tempi non sospetti, avevamo già lanciato l'allarme, chiedendo al signor Francesco Baù di lasciare il club liventino e di andare a "fare calcio" da un'altra parte.
In questa vicenda, lo ripetiamo, i risultati sportivi, l'ultimo posto in classifica, le sconfitte non sono quello che realmente conta e preoccupa, se non come spia, come cartina di tornasole, come sintesi di un'avventura limite.
Attendiamo segnali dalla Figc, dalla Lega di serie D. E ci auguriamo che non siano quelli, disarmanti, offerti ad esempio da Giancarlo Caliman, sia pure nelle vesti di rappresentante del Coni locale, in una recente assemblea pubblica. Eppure Caliman, per lustri, è stato l'uomo del calcio della Destra Tagliamento. Il suo recente invito rivolto ai tifosi della Sacilese "ad avere pazienza" è suonato come provenisse da Marte.
La pazienza, questa volta, non c'entra un fico secco.
IN ARRIVO L'APPLICAZIONE
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