COPPA TERZA - Glemone e Moruzzo, così è dura. Buttrio, che annata
Le due semifinali hanno visto giallorossi e bianconeri andare vicini al colpaccio, mentre alla distanza la Purliliese e i viola hanno avuto la meglio. Pretto: "Ci è mancata l'esperienza per gestire una partita del genere". Maestrutti segna la rete che vale la finale, che però l'attaccante, espulso, dovrà saltare
Emozionanti e combattute fino all'ultimo: così sono state le semifinali di coppa Regione di Terza categoria, che mettevano di fronte Purliliese e Glemone, nonché Moruzzo e Buttrio.
L'esito ha premiato le due favorite - risultati del campionato alla mano -, ossia la squadra di Porcia e quella viola. Ma il modo con cui è maturato in entrambe le sfide il verdetto ha lasciato davvero a pezzi giallorossi e bianconeri, andati vicinissimi alla finale.
In campionato il Glemone aveva perso entrambe le sfide con la Purliliese, senza riuscire a segnare un solo gol ai biancazzurri (1-0 e 2-0 gli esiti). Ma quest'oggi la squadra di mister Picco ha dimostrato di aver preparato davvero a puntino la partita, e nel primo tempo i giallorossi hanno addirittura imperversato, segnando due reti (Dalla Torre e Pretto) e mancandone un altro paio, quelli che avrebbero potuto uccidere la semifinale. I padroni di casa? Quasi irriconoscibili e, comunque, mai veramente pericolosi.
La svolta è giunta proprio in avvio di ripresa, al 1': il marpione Vollaro prendeva in castagna la retroguardia gemonese, infilzandola. E la musica cambiava radicalmente. La Purliliese, infatti, si sbloccava, ritrovava gioco ed energie, mentre la formazione ospite andava in confusione. Le segnature di Sassaro e Tomasella erano la logica conseguenza di questa "seconda" partita, che regalava alla Purliliese il successo per 3-2 e la qualificazione alla finale di Coppa. Stagione magica, quindi, per la creatura di patron Del Ben, protagonista anche in campionato.
Per il Glemone questa è una sconfitta dura da digerire: "Avevamo in mano la partita, ma non siamo riusciti a chiuderla e nella ripresa è emersa la nostra scarsa esperienza nel gestire queste situazioni" spiega il presidente dei giallorossi, Luca Pretto, che non può però non applaudire i suoi ragazzi, protagonisti di una prova esaltante nel primo tempo e assai generosa fino al termine.
A Moruzzo, la squadra di Pirrò e il Buttrio si affrontavano per la prima volta in stagione. I bianconeri sperimentavano la forza dei viola, primi della classe nel girone B. Ne è venuta fuori una sfida molto equilibrata e anche assai tosta, nella quale il Moruzzo è partito sicuramente meglio, mentre i viola hanno faticato a prendere quota e a sviluppare il gioco che normalmente li caratterizza.
Di più: nella ripresa i bianconeri hanno colpito un palo, costringendo il portiere ospite a un paio di interventi non semplici. Il Buttrio ha fatto leva sulla sua tenuta difensiva ed ha aspettato il momento buono per colpire: l'attesa è durata fino all'85' allor quando, uno dei frombolieri viola, Maestrutti, ben lanciato, ha controllato il cuoio, saltato il marcatore e gonfiato la rete con un sinistro micidiale. In un istante tutti gli sforzi del Moruzzo sono naufragati, mentre il Buttrio ha visto premiare una partita di sofferenza, portata a termine in maniera vincente più con il cuore che con il gioco.
Il protagonista numero uno dell'impresa, Maestrutti, dovrà per altro saltare la finale di Coppa, visto che si è fatto espellere, subendo due ammonizioni per altrettante ingenuità.
Entrambe le semifinali sono state, infine, condizionate dal pomeriggio assai caldo che, unito alla tensione per la posta in palio, ha messo a dura prova sotto il profilo fisico i ragazzi scesi in campo (e anche chi li ha seguiti con trepidazione).
Alessandro Maganza
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