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Edizione provinciale di Udine


UDINESE - Nicola: correre meglio, attenzione maniacale e...fare punti

In un inedito "incontro - colloquio" con i media, il mister bianconero ritorna sul match vinto con i giallorossi e sulle prospettive future. "Bisogna renderci conto di dove siamo. Ed evitare cali di rendimento. Lasagna? Utile, anche se non ha giocato. Avesse fatto segnare Mandragora, la vittoria sarebbe stata di Machis"


Cambia mister e anche l’approccio con i media. Se la memoria non ci inganna, è la prima volta che un allenatore dell’Udinese Calcio Spa convoca i giornalisti (“Potete scrivere quello che volete, non vi ho chiamato per manipolarvi”, è stata la schietta premessa) per approfondimenti sulla gara appena disputata - ci auguriamo ricapiti anche in caso di sconfitta - e perfezionare la conoscenza reciproca.

“In questa fase abbiamo potuto mettere il 12% di volume di lavoro di quanto programmato a lungo termine - aggiorna Davide Nicola - per avere, come primo scopo, un rendimento uguale tra primo e secondo tempo. Uno degli obbiettivi è portare la squadra ad un livello di conoscenza tale da non accusare cali di rendimento. Per capire i tempi di recupero niente viene tralasciato: teniamo anche presente di quanto ci mettiamo a fare le rimesse laterali e quelle dal fondo”.

Una delle novità di sabato è stato Lasagna in panchina.
“Non sarebbe comunque stato schierabile: ma è’ stato utilissimo anche se non ha giocato. Ed ha potuto costituire un deterrente nella testa dei giocatori e dell’allenatore della Roma. Sta portando avanti un programma di recupero, valuteremo verso la fine della settimana”.

Contro i giallorossi si è notata una differenza nel modo di difendere.
“Prima c’era un altro riferimento, più che altro sull’uomo: che non è affatto sbagliato. Nel mio modo di intendere il calcio contano invece molto gli spazi e le rotazioni. E una grande organizzazione tattica. L’avversario di sabato  inoltre, non prevedeva un gran giro palla, ma il veloce ribaltamento dell’azione. Anche perchè non ci siamo potuti allenare a sufficienza per le ripartenze organizzate”

Però di gol ne avevate realizzati comunque due. Quel mani di Pussetto…
“Dobbiamo accettare quello che succede, non mi sentirete parlare degli arbitri. Atteggiamenti che non portano mai un vantaggio. Certo, rispetto a quello emanato di Collina, mi sembra che il protocollo di valutazione, per quanto riguarda il tocco con una parte del corpo e poi quella successiva con il braccio, sia cambiato…”

Domenica sarà già Sassuolo (che ha perso per infortunio Boateng, ndr).
“E la gestione della gara completamente diversa. Man mano che passeranno le settimane intendiamo crescere, per incedere poi sui dettagli”.

Com’è il morale del gruppo ? Alto, immaginiamo.
“Vedo grande partecipazione, sia fuori che all’interno. So però che qui il cambio di allenatore, dopo aver prodotto anche cinque vittorie di fila, ha poi esaurito l’effetto. Dobbiamo far sì che questa attenzione maniacale rimanga”.

Alla fine del match con i giallorossi tutti in gruppo a metà campo…
“Noi vendiamo anche un prodotto e per questo pretendo la stessa passione e dedizione messa con la Roma. Questi sono i comportamenti che fanno fanno la differenza e che piacciono pure ai tifosi. Bisogna lottare e sudare per la maglia. Tutti indistintamente”

L’errore di Machis? Come si recupera il ragazzo?
“L’ho visto solo due volte prima della gara. Nel nostro modo di stare in campo può fare anche la seconda punta: ha gamba, è voglioso, solare. Se l’avesse passata a Mandagora e avessimo raddoppiato sarei andato in sala stampa a dire che avevamo vinto grazie a lui. Non ha sbagliato il gol, ma a non servire il compagno. L’ha capito e trovarsi li è stato, comunque, un suo gran merito”

Pussetto, invece, ha stupito tutti.
“La sua prestazione è stata l’esempio non di quanto si corre, ma di come si corre. C’ è gente che màcina 12 - 13 chilometri a gara, mentre Messi ne fa sei: chi è più efficace ? Noi puntiamo a correre meno e meglio. Quella del possesso palla, poi, va chiarita. Ci sono squadre forti come la Juventus che, giocando due volte alla settimana, lo adoperano come recupero delle energie…”

Siete ancora in piena lotta salvezza.
“Fondamentale è capire dove siamo, che conta il risultato e che bisogna portare a casa qualcosa. Quando sono arrivato avevo ben presenti le quattro gare che ci attendevano. Sapevo perfettamente che potevamo vincerle o perderle tutte. Ma dove sta la verità ? Noi siamo in cerca di quella verità…”

Roberto Zanitti



 

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  Scritto da La Redazione il 28/11/2018
 

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