SECONDA C - La replica di Visano: non ho nulla di cui scusarmi
L'allenatore del Basiliano interviene sulla vicenda avvenuta al termine della gara col Centrosedia: "Sono stato insultato e aggredito. Inutile presentare ricorso, l'arbitro però non può aver visto quello che non è accaduto..."
Abbiamo ricevuto questa lettera dell'allenatore del Basiliano, Cristian Visano, che pubblichiamo integralmente.
Rispondo alla lettera scritta dal giocatore del Buttrio, Casadei. Premetto che non sono un amante del fair-play o, almeno di ciò che la gente pensa, riferendosi a quel termine. Nel senso che ritengo sia cosa ipocrita che tante persone vengano a darti la mano prima della partita, augurandoti una buona gara e dopo un minuto di gioco partano proteste, richieste di ammonizioni, provocazioni fatte per innervosire gli avversari e magari insulti verso l’altra panchina, tutto al fine di ottenere la vittoria. Questo a carattere generale.
Detto ciò, per quel che riguarda lo svolgersi della partita di domenica credo che tutti abbiano visto cosa è successo. Parlando tranquillamente al chiosco col signor Casadei mi è rimasta impressa una frase che mi ha ripetuto due volte: ”A noi piace provocare”. Io vado sui campi da calcio per giocare e cercare di vincere le partite se possibile giocando bene, non per provocare. Domenica nell’entrare nello spogliatoio a fine partita ho affrontato nel parapiglia creatosi il portiere titolare faccia a faccia mettendomi davanti a lui e ostacolandogli il passaggio, viste le frasi non molto edificanti proferite dallo stesso alle quali ho anche risposto a tono. Ma da questo a dire che l’ho colpito al volto ce ne passa. Anche perché colpire al volto una persona senza lasciare segni credo sia altamente improbabile. A meno che il colpo non sia una carezza. Mi dispiace per la mia squalifica e anche per quella del Casadei che, alla fine, non ha fatto grandi cose a parte la tiratina d’orecchio sulla quale si poteva anche sorvolare, per me è un gesto da nulla. Mi lascia invece perplessa la ricostruzione dell'episodio compiuta dell’arbitro che vede un mio colpo al volto per di più alla persona sbagliata, e credo che uno non si possa confondere tra il portiere titolare in divisa e quello di riserva che indossa la tuta. Concordo col Casadei, e l'ho già detto al nostro presidente, che un ricorso sarebbe inutile, visto che nessuna delle parti in causa, arbitro compreso, sarebbe disposta a cambiare versione e il verdetto rimarrebbe immutato. Concludo dicendo che le mie scuse non ci saranno oggi come non ci sono state domenica, anche perché chiedere scusa a chi ti offende o a chi ti aggredisce alle spalle e poi scappa non credo sia una cosa giusta. Non pretendo allo stesso modo scuse da nessuno perché reputo che ogni persona sia libera di comportarsi come vuole e ritengo la vicenda conclusa con la squalifica che dovrò scontare. Questo è il mio fair-play.
Cristian Visano