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Edizione provinciale di Pordenone


SERIE C - Pordenone, è un poker che profuma di serie B

Neroverdi ad un passo dalla cadetteria: sabato a Gubbio in caso di vittoria partirà la festa. Quattro gol, un rigore sbagliato per parte e 45’ di rara intensità non danno scampo al Teramo



PORDENONE – TERAMO 4-0
Gol: 6′ pt Zammarini, 11′ Magnaghi, 29′ Burrai, 36′ Candellone

PORDENONE (4-3-1-2): Bindi; Semenzato (40′ st Nardini), Barison (8′ st Stefani), Bassoli, De Agostini; Misuraca (25′ st Damian), Burrai, Zammarini; Ciurria; Magnaghi (25′ st Rover), Candellone (40′ st Cotali). A disposizione: Lonoce, Meneghetti, Gavazzi, Germinale, Vogliacco, Frabotta, Florio. AllenatoreTesser

TERAMO (3-5-2): Pacini; Fiordaliso, Polak, Caidi; Ventola, Spinozzi, Proietti, Armeno (19′ st De Grazia), Celli; Infantino (1′ st Barbuti), Sparacello. A disposizione: Lewandowski, Celentano, Pezone, Bregasi, Zecca, Cappa, Altobelli. AllenatoreMaurizi.

ARBITRO: Pasciuta di Ravenna, assistenti Salvatori e Della Croce di Rimini.

NOTE: al 24′ pt Pacini para un rigore a Burrai. Al 40′ Bindi para un rigore a Infantino. Ammoniti Polak, Vogliacco (dalla panchina), Caidi, Barison, Zammarini, De Agostini, Candellone. Angoli 5-3. Recupero: pt 1′ st. 3. Spettatori 2.200, incasso 15.806 euro.

Successo devastante per il Pordenone che sabato prossimo a Gubbio, in caso di vittoria, potrebbe festeggiare in anticipo la prima storica promozione in Serie B. Gli uomini di Tesser rispondono con un poker secco alla vittoria della Triestina e proseguono spediti verso l’obiettivo. Gara a senso unico, con i primi 45’ di assoluto valore, difficile da vedere in categoria, con un Teramo in costante balia dei guizzi di Ciurria e della confraternita del gol che mette a referto ben 4 giocatori diversi. Il pomeriggio del Bottecchia è di quelli che non possono mancare ai patiti dei colori neroverdi per dire io c’ero.
Gioco, emozioni, gesti atletici di prim’ordine, effervescenza atletica, spirito di combattimento e tanta tanta voglia di vincere. Sospinta da un tifo caldissimo i ramarri scendono in campo con il consueto 4-3-1-2 con Barison e Bassoli centrali di difesa, spalleggiati sulle corsie da De Agostini e Semenzato. In mezzo al campo il metronomo Burrai con Zammarini e Misuraca a dare fosoforo alla manovra. Davanti Magnaghi e Candellone, spinti alle spalle da un Ciurria spavaldo, quanto imprendibile.
Al 6’ Pordenone avanti. Splendido servizio di Misuraca per Ciurria, il trottolino di casa si infila nelle linee nemiche e mette in mezzo un pallone con il contagiri per l’inserimento di Zammarini, che gira sotto l’incrocio dei pali. Gol da applausi. Tre minuti più tardi azione in fotocopia: lancio di Misuraca per Ciurria, difesa ospite sventrata e nuovo cross basso del nr. 13 di casa per Magnaghi, palla invitante messa alle spalle di Pacini, lentissimo nel andare a terra, punti sul suo palo.
Teramo come un pugile colpito al volto, balla paurosamente e potrebbe capitolare nuovamente al 19’. Punizione maledetta di Burrai dai 25 metri, palla sotto la traversa, ma questa volta l’estremo abruzzese alza sopra la traversa. Al minuto 23 fallo del portiere ospite su Candellone in area di rigore, lento nel leggere lo scatto del bomber dei friulani. Sul dischetto si presenta Burrai, botta potente centrale ma Pacini con i piedi sfrutta la sua lunghezza, e riesce a respingere. Ma il terzo gol è solo rinviato. Fallo intorno ai 30 metri dalla porta dei diavoli teramani, sul pallone Burrai che scaglia una fucilata sull’angolino dove Pacini goffamente cerca l’intervento, ma non può opporsi. Tripudio neroverde. La panchina ospite non riesce a trovare le contromisure e vede oscillare i propri interprenti come cristalli durante un terremoto. Tanta incedere della capolista provoca anche il quarto gol. Splendida azione in velocità con assisi di Zammarini per Candellone che timbra il poker. In una delle pochissime volte dalle parti di Bindi il Teramo si procura un calcio di rigore per una trattenuta in area ai danni di Infantino. Dagli undici metri lo stesso nr. 7 abruzzese batte basso sulla destra di Bindi, che in tuffo respinge la conclusione. Anche il portierone di casa si allinea alla prestazione mostruosa dei compagni, parando l’ennesimo calcio di rigore. Nell’intervallo si riscalda la panchina neroverde, mentre quella del Teramo si rintana negli spogliatoi per sentire le grida del tecnico Maurizi, che al rientro in campo toglie Infantino per inserire l’ex Barbuti. Cambio inutile contro un Pordenone concentrato che concede poco alla manovra ospite e quando può prova a solleticare la fantasia dei tifosi, provando giocate strappa applausi.
In tribuna Berrettoni, squalificato, festeggia assieme ai compagni e da appuntamento a sabato per una Pasqua che potrebbe essere dolcissima, non solo per il cioccolato, ma per una promozione dal sapore di storia.




 

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  Scritto da Gianpaolo Leonardi il 14/04/2019
 

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