SULLA RIBALTA - Daniel Lo Manto: stagione appesa a un filo
Intervista al centrocampista del Venzone capolista (con i Grigioneri) del girone B di Prima categoria. La simbiosi con il gemello Enrico, la parentesi Pordenone e i rapporti (in via di normalizzazione...) con la classe arbitrale
Rizzi, Rangers, Pordenone (in serie D con Soncin allenatore), Lumignacco, Prata, Ol3 e Venzone: ecco le tappe dell'avventura calcistica, giovanile e in prima squadra, di Daniel Lo Manto, centrocampista d'assalto classe 1994. Una carriera vissuta in tandem con il gemello Enrico, calciatore con caratteristiche spiccatamente offensive. In tempi particolari come questi parliamo di balon con Daniel Lo Manto, che ricorda: "Sì, la storia poteva andare diversamente ma ai tempi del Pordenone abbiamo scelto di dare la priorità al lavoro rispetto che al calcio e così certe prospettive sono venute meno. Quindi, è giusto dire che avrei potuto fare qualcosa di più nel calcio, ma quello è inutile rimuginarci sopra. Io ed Enrico sempre nella stessa squadra? Per ora sì, non credo giocheremo mai da avversari...".
Chi è il più forte dei due?
"Siamo diversi, Enrico è più forte ad attaccare, io a difendere".
Al Venzone come si sta?
"Bene, la squadra è di qualità, il gruppo è composto da bravi ragazzi, siamo uniti, la dirigenza e l'ambiente ci sostengono in maniera appassionata".
E Cleto Polonia che allenatore è?
"E' carismatico, ci carica, pretende il giusto".
Siete a pari punti con i Grigioneri in testa alla classifica del girone B di Prima...
"Siamo incappati in un gennaio bruttino anche a causa di infortuni e assenze. Ma le prospettive sono buone... sempre che si possa completare il campionato, cosa di cui è purtroppo lecito dubitare vista la situazione provocata dal Coronavirus".
Capitolo spinoso: il rapporto tra Daniel Lo Manto e gli arbitri in passato è stato complicato. Perché?
"Perché molti arbitri non hanno giocato a calcio, sono giovanissimi e certe cose non le capiscono. Comunque, quest'anno non ho avuto particolari problemi e spero che in futuro il mio rapporti con la classe arbitrale continui a essere sereno".
Polonia vi ha dato i compiti da fare a casa?
"La richiesta è stata quella di cercare di mantenere un minimo di condizione, anche se non è semplice neppure andare a correre da soli, ammesso che si possa... Ribadisco: il finale di questa stagione è appeso a un filo".