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Edizione provinciale di Udine


BASKET - Il ritorno di Boniciolli

Ventuno anni dopo L’ex coach della seconda era Snaidero è il nuovo condottiero dell’Apu Old Wild West. “Una seconda occasione ed uno stimolo enorme.” Pedone: “Era un sogno proibito, sa sempre ottenere il massimo dalle sue squadre”

L’accordo è su base biennale Matteo Boniciolli, un gradito ritorno in Friuli. E sono già passati 21 anni. Da quell’estate del 1999 durante la quale (dopo aver fatto parte dello staff della Nazionale di Tanjevic - con il coach montenegrino, in seguito, i rapporti si sono però frantumati - che trionfò agli Europei) gli venne coraggiosamente affidato, da esordiente, il timone dell’allora Snaidero che sbarcava nuovamente nel basket. Furono due stagioni memorabili, impreziosite da un sontuoso Charlie Smith. Risultati? Una promozione in A2 e un torneo di A1 terminato ai quarti dei play - off scudetto. Dopo due decadi, dunque, il tecnico triestino si riappropria della panchina di Udine. Scelto dal presidente Pedone per il prossimo biennio.

LA CARRIERA - Digerita Udine, Boniciolli sbarcò sul pianeta Fortitudo che condusse sino alla finale scudetto persa con la Benetton. Seguirono le tappe di Messina. Ostenda (prima stazione all’ estero), Teramo e Avellino: in Irpinia, nel 2008 ,alzò una storica Coppa Italia e fu proclamato allenatore dell’anno. Sentenziando, al termine della finale di Casalecchio: “Ora posso aprire un’edicola in Finlandia!” Alla Virtus Bologna ha portato un Eurochallenge; seguono due annate a Roma. Poi il coraggioso trasferimento in Kazakistan: ad Astana vince due campionati e tre coppe nazionali, guidando anche la Nazionale di quel paese. Torna poi in Italia, di nuovo al volante della Fortitudo: riportandola in A2, ma perdendo le due successive finali (prima con Brescia poi con Trieste) valide per la promozione in A1. L’ultimo capitolo italiano si consuma a Pesaro dove, subentrando a Massimo Galli e tra mille difficoltà, Boniciolli salva comunque la gloriosa Vuelle dalla retrocessione in A2. L’ultimo ruggito, prima di Udine, è negli Stati Uniti, in qualità di “Associate head coach” della Don Bosco Prep High School di New Point, nell’Indiana.

ENTUSIASMO - “Mi fa un incredibile piacere tornare dove tutto è cominciato - sono le prime parole “udinesi” di Boniciolli - perchè, se ho avuto l’occasione di fare 20 anni di professionismo, molto lo devo alla città di Udine e ad Edi Snaidero. Ora il presidente Pedone mi ha manifestato la sua stima e la fiducia. E’ una seconda occasione e rappresenta uno stimolo enorme di lavorare in una città dove ho lasciato ricordi ed affetti e rappresenta uno stimolo enorme a non venir meno alle aspettative che ho, prima di tutto su me stesso, nonchè a tutte quelle che l’ambiente nutre verso questo progetto.”

SOGNO PROIBITO - Entusiasta il presidente Pedone che, dopo qualche tentativo andato a vuoto (le parti si sono annusate più volte, in passato, ndr), piazza un grosso colpo. “Matteo Boniciolli è sempre stato un sogno proibito - ha ammesso il numero uno dell’Apu - un allenatore dalla forte personalità, con un carattere sanguigno e un’esperienza a livello internazionale, impulsivo ma anche calcolatore: ha sempre ottenuto il massimo dalle sue squadre. Ora le nostre strade si incrociano per i prossimi due anni, che speriamo ricchi di soddisfazioni.” Da parte nostra, per il nulla che conta, visti i caratterini di entrambi, gli auguri di proficua e serena convivenza. Non dovrebbe, comunque, essere troppo difficile: l’età dell’innocenza è passata da tempo e dopo tutto, Pedone e Micalich hanno marciato fianco a fianco per nove anni. Che paiono già inghiottiti dal presente.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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  Scritto da La Redazione il 06/06/2020
 

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