Chiamatelo, per ora, “mister X”. E non perché sia coinvolto in qualche mistero o giallo della letteratura, bensì per i risultati recenti maturati dalla sua squadra. Claudio Fortunato, tornato al Bearzi dopo sei anni, ha raccolto quattro pareggi in altrettante partite della Prima categoria B, uno score che nella sua lunga carriera - oltre 1.000 panchine all’attivo - non si era mai verificato. “È la prima volta che mi capita di ottenere un filotto simile - racconta, con il consueto sorriso -, potrò aggiungere anche questo sul mio curriculum vitae!”. Insomma, anche per il ‘decano’ degli allenatori di casa nostra c’è sempre una prima volta.

Mister, c’è più soddisfazione per l’imbattibilità dopo 360 minuti o il rammarico di non aver ancora vinto?A dire il vero… entrambe le cose. Però, qualche punto in più potevamo averlo: contro il Riviera abbiamo fallito il rigore decisivo con Federico Ariabis, mentre contro l’Ancona, domenica scorsa, non siamo riusciti a concretizzare parecchie occasioni. Considerando, poi, che c’è stata qualche traversia ultimamente, posso essere contento di quanto stiamo facendo vedere in campo”.

Per ‘traversie’ si riferisce al fatto di aver dovuto traslocare dal vostro terreno di gioco?
“Esatto, siamo stati ‘sfrattati’ dall’impianto storico e giochiamo in via Valente: un cambio di ambiente di questo tipo non è semplice da digerire. Mettiamoci anche il fatto che, durante l’estate, non abbiamo praticamente fatto mercato, affidandoci ai giovanotti di valore del vivaio. Nessun rimpianto, però: i ragazzi sono molto promettenti, vedo un buon futuro per il Bearzi”.

L’età media bassa porta, però, anche qualche peccato di gioventù. Che cosa vi è mancato finora per ottenere il risultato pieno?
“Ci voleva un po’ di cinismo in più nello sfruttare le occasioni e gli episodi a nostro favore. Ma questa ‘dote’ la fai soltanto con l’esperienza. E inoltre, a essere sincero, è mancato anche un pizzico di fortuna”.

In compenso avete scoperto un nuovo, inaspettato centravanti di valore…
“Francesco Santarelli ha lasciato il ruolo di portiere, ricoperto fino allo scorso anno, ed è stato reinventato attaccante. La doppietta messa a segno contro l’Ancona ha dimostrato che il potenziale non gli manca”.

Torniamo al campionato. Vi attende il Ragogna, si aspetta la prima vittoria?
“Prima o poi i tre punti arriveranno. Altrimenti, pareggeremo tutte le partite, sperando di arrivare alla salvezza a quota 30 (ride, ndr). Scherzi a parte, è ovvio che confidiamo di portare finalmente a casa un successo. Sappiamo che il Ragogna ha molti giocatori di valore e calciatori con più esperienza nella categoria. Noi siamo una neopromossa, però non ci spaventiamo di fronte a nulla: abbiamo fatto vedere di poterci stare in Prima, eccome”.

Mister, obiettivo salvezza?
“Assolutamente sì. È la nostra Champions League!”.

Il futuro di Claudio Fortunato potrebbe essere lontano dalla panchina e al Bearzi c’è un progetto ben preciso, vero?
“È così. Quando sono tornato quest’anno, l’ambiente era un po’ in subbuglio per varie vicende, ma ci siamo messi a lavorare con lo spirito giusto, concentrandoci in particolare sulla riorganizzazione del vivaio. Il mio futuro è quello: coordinatore del settore giovanile. Un ruolo che mi stimola moltissimo Per quanto riguarda la panchina della prima squadra, invece, sono pronto a lasciare il testimone al mio secondo Stefano Tion, con il quale collaboro da anni e che sta frequentando il corso allenatori a Pordenone. È bravo, credo molto in lui e a mio parere diventerà un ottimo mister dei dilettanti”.

Fortunato è pronto a passare dal campo alla scrivania, dunque. Con gli stimoli di un ragazzino: il calcio, per lui, è vita. E si nota da come gli si illuminano gli occhi quando ne parla.

Luciano PATAT

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