Una decisione improvvisa, che l’ha colto nettamente impreparato. Riavutosi dal dispiacere, Alessandro Orlando cosi interviene sul divorzio (unilaterale) dalla Sangiorgina, scivolata - al termine di un campionato di sofferenza, culminato con lo spareggio play - out perduto a Teor - in Seconda Categoria.

“Non me l’aspettavo proprio – spiega l’ex Flumignano e Sevegliano – anche perché, gli accordi con la società, erano altri. L’anno scorso avevamo impostato un piano triennale che prevedeva il consolidamento e, successivamente, il tentativo di tornare dove il club, se non altro per la sua storia, merita”

Invece, siete retrocessi.
“Questo rimarrà negli archivi. A fine gennaio, però, avevo pure manifestato la disponibilità alle dimissioni: e la società ha insistito, affinchè rimanessi. Anche perché, in quel momento, ero l’unico che avrebbe potuto salvare la barca. E’ finita male, ma poi si era deciso di continuare come da accordi, rimboccandoci le maniche e ripartendo assieme. E invece…”

Dovevate risentirvi a breve.
”Stavamo già ragionando sulla rosa: giocatori confermati, giocatori in uscita, possibili arrivi. L’unica cosa che avevo chiesto ai dirigenti, ricevendo il loro assenso, era di poter valutare, per alcuni giorni, eventuali offerte provenienti da categorie superiori.”

E invece è arrivato il benservito.
“Dal direttore sportivo Bogoni: pensavo di farei il punto della situazione e, invece, mi sono sentito dire che era meglio separarsi…”

Morale ?
“E’ l’ennesima conferma che, nel calcio, la gratitudine non esiste. Comunque ringrazio la Sangiorgina per l’opportunità…”

Per sostituire Orlando, che ora torna sul mercato, la società sta pensando di affidare la prima squadra a Giorgio Zanutta: nel corso del prossimo week end il probabile accordo. (rozan)

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