PRIMA C - De Sio: puniti nei nostri momenti migliori. Campo: bene
Il derby premia lo Zarja, che si impone sul Primorec per 3-0. Ecco la disamina dei due allenatori
L'anticipo di Trebiciano Primorec-Zarja è andato in archivio 0-3, venendo deciso da Crgan al 21', Bernobi al 51' e Cepar all'86'.
Vincenzo De Sio (allenatore del Primorec): “Lo Zarja è partito forte nel primo quarto d'ora e ha avuto un paio di occasioni. Noi abbiamo tenuto il campo e siamo riusciti a resistere. Quando abbiamo incominciato a giocare meglio, abbiamo preso l'1-0 in netto fuorigioco. Non c'erano due difendenti, ma uno solo e il loro marcatore era sulla linea di porta, perciò era fuorigioco. D'altro canto l'arbitro, che è un componente del calcio, può sbagliare come tutti noi. Nel secondo tempo siamo ripartiti aggressivi e abbiamo avuto due occasioni con Iadanza e due con Capraro. Tre sono state calciate addosso al portiere e una fuori. Nel momento in cui giocavamo meglio, abbiamo preso il gol di Bernobi e lo abbiamo accusato, anche perchè il morale non ci aiuta in questo momento. Ci vorrebbe un successo per sbloccarci, anche perchè siamo fragili e al primo errore prendiamo una rete pur giocando bene. Un errore, quindi, ci è costato il 3-0. Alla fine ho detto ai ragazzi di non mollare fino a quando la matematica non ci condanna. E' vero, che abbiamo solo otto punti, ma il calcio è particolare e ci sono sempre i play-out per riuscire a salvarsi. Ai play-out si ha infatti il 50% di possibilità. Perciò bisogna crederci”.
Michele Campo (allenatore dello Zarja): “Sono molto contento, complimenti ai ragazzi che sono riusciti a raccogliere quanto seminato ultimamente per quanto avessimo perso le ultime due partite. Quella con l'Ufm, in particolare, ritengo che l'avessimo persa immeritatamente. Gli episodi erano stati taluni particolari e ci erano girati male, mentre stavolta li abbiamo sfruttati meglio. Abbiamo fatto una buona partita e quando si vince, va tutto bene anche se faceva un freddo incredibile. Era uno scontro diretto e perciò era importante vincerlo; se non lo avessimo fatto, sarebbe diventata dura”.
Massimo Laudani