IL PERSONAGGIO - Nerino Barel tra Frossi, Toneatto e... Ranieri
L'allenatore del Flambro racconta come si trova con i viola e prepara i play-off con Maranese e Serenissima
E' un piacere per il cronista stuzzicare un Nerino Barel (foto venetogol.it).
E, infatti, caliamo subito l'asso in avvio di intervista per vedere se il tecnico friulan-veneziano ci stacca un orecchio a morsi oppure, paziente, si lascia torturare.
Andiamo all'assalto e chiediamo:
Barel, ci spieghi questo suo flop col Flambro?
"Flop sarà lei".
Flop perché il Rivolto ha già vinto il campionato...
"Ho preso in mano il Flambro a -11 dalla squadra di Nonis e a -10 dalla Serenissima. Vincendo con la capolista eravamo arrivati a -2 dalla vetta. Abbiamo conquistato 31 punti nel girone di ritorno! Ne vorrei ogni anno di flop come questo".
Barel, ha ragione lei. Come si sta a Flambro?
"Benissimo. Erano anni che non mi imbattevo in una realtà del genere: società preparata, rapporti umani di una volta, un paese di 950 anime che ama la sua squadra, un impianto spettacoloso, ragazzi seri, orgogliosi, splendidi. Mi sento in paradiso. E mi emoziono ogni volta che entro negli spogliatoi...".
Perché?
"Perché sulle pareti è appesa la piccola e grande storia del club viola. Si passa da Annibale Frossi a Lauro Toneatto e, sì, lo confesso, è piacevole continuare questa tradizione, questa storia".
E lei chi si sente?
"Una specie di Ranieri del Flambro. Non sono un fenomeno, ho semplicemente portato la mia esperienza, mettendola a disposizione di persone umili, brave, generose, vere. Questa realtà in Prima categoria potrebbe starci tranquillamente".
Con quel Motta son capaci tutti di primeggiare...
"Simone, 27 reti in campionato più 4 in Coppa, non è un giocatore di questa categoria. Ma ho a disposizione una squadra di qualità, personalità e sostanza: da Iussa a Zanello, da Zorzi a Casco, ribadisco che con un paio di innesti in Prima questo gruppo potrebbe togliersi parecchie soddisfazioni".
Però in Prima bisogna arrivarci.
"Ci proveremo, sapendo bene che i play-off saranno assai duri. Affronteremo la Maranese, un'altra formazione che meriterebbe il salto di categoria. A Marano ho tanti amici, domenica abbiamo festeggiato insieme la conquista dei play-off, ci attende una sfida tosta, equilibrata ma leale. Se andrà bene poi ce la dovremo vedere con la Serenissima...".
Il Flambro è in buone mani, quelle sperimentate di Nerino Barel, o meglio, Nerino Ranieri. E da lassù anche i giganti Annibale e Lauro sono pronti a trasformarsi per un paio di pomeriggi domenicali in ultras.
Alessandro Maganza
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