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Edizione provinciale di Udine


IL SALUTO - Gimmillaro, nel nome di padre

Amici, compagni e avversari si sono dati appuntamento, a Godia, per l’addio al calcio del difensore. Che a gennaio si trasferirà in Cile per fare l’imprenditore: assieme alla moglie aprirà una gelateria - caffetteria dedicata a papà Giuseppe, scomparso nel 2007. “Il Friuli è stata un fetta della mia vita, la Fulgor una seconda famiglia”

Erano davvero in tanti (e tante), ieri sera a Godia. E quelli che non hanno potuto essere fisicamente in loco, si sono affidati ai collaudatissimi social. Amici, compagni e avversari di Roberto Gimmillaro, siciliano (di Misterbianco provincia di Catania) trapiantato in Friuli ma in procinto di trasferirsi in Cile, non potevano mancare alla partita di addio del laterale mancino più longevo – classe 1974, non dimentichiamolo - e affidabile del calcio dilettanti di casa nostra. A dire il vero si è trattato di un galoppo su terreno ampiamente ridotto, con comoda sosta tra i due tempi e libagioni piuttosto abbondanti. Ma l’importante era esserci e le presenze dei vari Gos, Nardone, Fragliola, Trangoni, Noselli, Zampis, Franzolini, Giacomello, Sonego, Greatti, Costantini e del claudicante Simone Bruno (tante volte avversario fiero ma mai compagno di squadra), hanno dimostrato che su un campo da calcio possono pure germogliare rivalità, ma si costruiscono rapporti e amicizie durature. “Ringrazio tutti quelli che sono venuti e mi hanno manifestato la loro vicinanza – ha detto Gimmillaro, visibilmente commosso – il Friuli ha rappresentato una fetta importante della mia vita, non soltanto sportiva: per questo lo porterò sempre nel mio cuore. Con un pensiero particolare al “mio” presidente Massimo Celotti, con il quale ci conosciamo da almeno 25 anni: perciò nessuno si offenderà se dico che, delle squadre con le quali ho militato (Martignacco, Real Udinest, Ol3, ndr), la Fulgor è quella alla quale sono più affezionato. Una seconda famiglia” E con la cui casacca si è tolto pure lo sfizio di realizzare il massimo di reti in una stagione: 13. Gimmillaro resterà accanto al club di Godia sino a gennaio: continuerà ad allenare i pulcini e, siamo certi, sarà anche in prima fila durante la preparazione precampionato. Poi la nuova avventura/scommessa di vita. “Mi trasferirò in Cile, mia moglie e di là – spiega – apriremo una gelateria/caffetteria che porterà il nome di mio padre Giuseppe, mancato nel 2007 mentre ero in campo a Torreano. Il calcio? Se mi si presenterà l’occasione, potrei anche continuare ad allenare…

Roberto Zanitti

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  Scritto da La Redazione il 02/07/2016
 

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