Sei mesi fa finì a botte. Anzi, non finì proprio perché, dopo una rissa tra  giocatori (uno per parte) e intervento della forza pubblica, l’arbitro decise di spedire tutti a casa. Oggi, invece, il derby tra San Gottardo e Donatello (match infilato nel cartellone della sesta giornata del girone B di Terza Categoria) è filato via liscio. Regalando gol ed emozioni alla trentina di tifosi - quasi tutti amici o parenti – “assiepati” ai margini del terreno di gioco. Locali avanti di due lunghezze all’intervallo, grazie alle prodezze di Allaraj (che ha cortesemente rifiutato la foto ricordo) e Osadolor e rimonta degli ospiti, nella ripresa – dove, per circa una mezzoretta, ha “predicato” calcio il…giovanotto, classe 1968, Carletto Del Fabbro  - con rigore trasformato da Melchiorre e fantastica conclusione dello sgusciante “Mimmo” Di Lenno. Sul quale, a una manciata di minuti dal termine, un difensore del San Gottardo – ridotto in dieci per l’espulsione di un proprio elemento - ha commesso un fallo da penalty apparso piuttosto evidente, ma non rilevato dal signor Jari Tarik (comunque discreta - al netto della solitudine operativa e della “caciara” spesso regnante sul terreno - la sua direzione di gara). Alla fine qualche scontato mugugno, ovvie recriminazioni su ambo i fronti ma, nel complesso, grande cavalleria e compostezza.

I COMMENTI -  “Se pensiamo che, a settembre, la squadra praticamente non esisteva, posso dirmi soddisfatto di quello che stiamo producendo – analizza l’allenatore di casa Civitella, già vice di Paolo Barnaba all’Union Martignacco - naturalmente dobbiamo crescere sotto tanti aspetti, primo tra tutti quello dell’attenzione verso le cose che proviamo.” “D’accordo con il presidente Ronco stiamo provando a ricostruire tutto – spiega il mister del Donatello, Corazza, già tecnico di Civitella ai Fortissimi di Barei – con 24 giocatori la materia c’è, ma dobbiamo anche costruire una mentalità: molti elementi arrivano dal calcetto e non c’è tanta abitudine ad allenarsi. Oggi? Credo che avremmo meritato di vincere…” “L’esonero di Flaibano (rimasto un mistero insoluto, anche a distanza di sette mesi, ndr) ancora brucia, è stata una grande amarezza, perciò ho deciso di tornare in campo - confida Del Fabbro – oggi, d’accordo con il mister, sono entrato solo per una mezzoretta, per poi uscire. Ho uno problema muscolare, non intendevo rischiare un malanno più serio.”

IL FUTURO - In un panorama cittadino sinceramente desolante - a livello di compagini “pilota” - il Donatello continuerà a puntare le proprie fiches sul settore giovanile (proprio domani pomeriggio, infatti, in Via Delle Fornaci - presenti alcuni “inviati” dell’Inter, club nella cui orbita la creatura di Ronco ruota come “Centro di Formazione” - si terrà uno stage) il San Gottardo prova a tornare agli antichi fasti. Edificati i nuovi spogliatoi, nel giro di un anno – la somma è già stanziata – dovrebbe rinascere, sulle ceneri di quella precedente, un’accogliente tribuna mentre, ai lati dell’attuale terreno di gioco, potrebbero sorgerne altri (uno, magari, sintetico). Sarebbe un sogno: anche perché, la società del presidente Contarino si sta adoperando particolarmente in ambito sociale ed a favore dei giovani. Senza discriminazioni di bandiera. Per questo, e non solo, merita la giusta considerazione.

Roberto Zanitti