Non è uomo dal gol facile, Marco Basaldella: e, del resto, se anche segnasse con continuità, allora sarebbe un fenomeno. Il capitano della Blessanese conta eccome negli equilibri della squadra, altrimenti non sarebbe capitano: trentatreenne, Marco dirige con carattere e autorità la difesa a quattro architettata da Maida, agendo da centrale. Soprattutto è apprezzato da dirigenti, tecnico, compagni e tifosi per la sua lealtà, per il suo saper essere d'esempio ai più giovani, per il suo parlare poco ma in maniera chiara e lucida.
Non è uomo dal gol facile, Marco Basaldella, ma domenica ha partecipato al 6-1 rifilato a un Donatello volenteroso anche nei panni di finalizzatore. 
Basaldella, ha segnato: nevicherà?
"Forse, chissà. Andare in gol è piacevole, molto meno prenderli. I cinque subiti con la Pasianese hanno lasciato il segno, e così siamo tornati in campo con tanta voglia di riscattarci. Quella di ieri è stata la giornata della riscossa, non me ne voglia il Donatello, che ha provato a resistere: avevamo una carica particolare, siamo partiti subito a tutta, chiudendo il primo tempo sul 3-1. Nonostante la rete di Lauro l'esito della partita era segnato".
La scoppola del turno precedente è dimenticata...
"Mah, faremo bene a ricordarla, possiamo considerarla anche una sconfitta salutare perché ci ha fatto tornare con i piedi per terra. Certo però che beccare cinque reti in una sola partita è troppo".
Come ha fatto gol, Basaldella?
"Abbiamo conquistato un calcio d'angolo e così sono salito cercando fortuna. Il mister lavora molto sulle situazioni da palla inattiva, applichiamo diversi schemi sui corner. Ho colpito di testa e il pallone è finito in rete".
Che tecnico è Maida?
"Un lusso per la categoria. Ci tiene tanto, cerca di prepararci a tutte le evenienze, il suo lavoro sta dando frutti importanti: ci alleniamo tre volte alla settimana".
Lei è il vecchietto del gruppo...
"La chioccia, meglio. La colpa è di Pianina, che ha compiuto un passo indietro e uno di lato, a livello dirigenziale, lasciandomi con il cerino in mano. Bene, io provo a dare il mio contributo, non spetta a me giudicare con quali risultati. Ci tengo molto, comunque, perché sono di Blessano".
In passato ha giocato anche nel Basiliano.
"Giocato e vinto; una promozione in Seconda, per poi sfiorare il salto doppio ai play-off. Bella realtà quella del Basiliano, che ricordo con piacere. Però, il mio paese è Blessano ed è giusto che indossi questa maglia. Siamo una realtà piccola, ma speciale, ed è gratificante vedere come il paese ci sta vicino, specie ora che stiamo disputando una bella stagione. Si è creato un bell'entusiasmo, e dobbiamo alimentarlo anche se il campionato è tosto".
Quali squadre l'hanno impressionata?
"Naturalmente la Pasianese, e pure il Mereto. Il Malisana, poi, per il carattere e la grinta".
In che cosa potete ancora migliorare?
"Sul piano della mentalità. E torno al 5-0 con la Pasianese. Una squadra può incappare in una giornata storta, ma deve comunque saper limitare i danni".
Il vostro punto di forza qual è? Non mi dirà mica il gruppo...
"Il gruppo è un punto di forza. Ma io direi che è la qualità del nostro centrocampo, dove schieriamo i giocatori più attrezzati. Non ci sono, comunque, dei veri e propri punti deboli".
Con un capitano così, tutto diventa possibile.

Alessandro Maganza