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Edizione provinciale di Udine


IL PERSONAGGIO - La missione impossibile di Bernardo è possibile

Il quarantunenne attaccante di Zugliano ha sposato la causa del Bearzi, che vuole evitare la caduta in Terza. La via di fuga è rappresentata dai play-out. Domenica Marco ha segnato su rigore: "Non volevo batterlo, i compagni mi ha spronato; la loro fiducia mi carica ancora di più"

Fa un freddo terribile, ma il calcio è calcio, ossia una febbre difficile da tenere a freno. Lo sa bene Marco Bernardo, attaccante di vaglia, che ha deciso di salutare (con affetto) la Risanese e di accasarsi al Bearzi, squadra in affanno ma combattiva del girone B di Seconda categoria. Il quarantunenne Bernardo domenica, alla seconda partita con i gialloblù udinesi, è andato in rete, trasformando un rigore: purtroppo, la vittoria nel derby con l'Udine United è sfumata al 93', quando la formazione di Orlando è riuscita a pareggiare. Il Bearzi, però, crede alla possibile salvezza, e Marco Bernardo ci crede più di tutti: "Mi sono scelto una sorta di missione impossibile, perché abbiamo concluso il girone di andata con appena 5 punti in classifica. Ma la situazione non è disperata, il modo per restare in categoria esiste, si tratta di non terminare ultimi e di arrivare con non più di 9 punti di distacco dalla quint'ultima, per poi tentare il tutto per tutto nei play-out. La Majanese, attuale quint'ultima, è distante 11 lunghezze, quindi ne dobbiamo rosicchiare un paio. Con i gialloblù di Majano abbiamo perso prima di Natale, a causa di un rigore inesistente assegnato loro al 90'... Non gira bene, ma siamo intenzionati a non mollare". 
Perché Bernardo ha lasciato la Risanese?
"Perché avevo una voglia repressa di giocare e non mi bastavano i 5'-10' che mi facevano disputare nel finale di gara. Credo sia normale per chi si allena tutta la settimana voler poi giocare la domenica. Con i bianconeri, mister e presidente in testa, il rapporto è stato davvero buono e il divorzio più che amichevole. Secondo me la Risanese è nettamente la squadra più forte del suo girone di Prima categoria, e mi auguro che vinca il campionato. Il sottoscritto desiderava scendere in campo con continuità, il Bearzi mi ha cercato, corteggiato, e sono contento di essere venuto ad affrontare questa sfida. Tenga conto che arrivo da tre promozioni di fila, le due conquistate con il Real Udine e quella ottenuta nel Bertiolo, che sta disputando una splendida stagione. In carriera non sono mai retrocesso e non voglio cominciare a farlo a 41 anni".
Che squadra ha trovato?
"Una squadra con buone potenzialità e grossi margini di miglioramento. Il nostro problema sono le assenze, dovute a infortuni, malattie e altri motivi; domenica eravamo in 13, con il Cassacco tra stiramenti e squalifiche a oggi siamo in 10. Per salvarci dobbiamo recuperare chi ci è venuto a mancare".
Che partita è stata il derby con l'Udine United?
"Era difficile giocare, anche per via del freddo e del campo ghiacciato; alla fine il pareggio può ritenersi giusto, ma subire gol al 93' fa davvero male. Tanto più che lo abbiamo incassato su azione da calcio d'angolo, lasciando l'uomo completamente libero sul secondo palo: forse avrei dovuto marcarlo io, forse c'è stato un malinteso. Se vogliamo salvarci non possiamo permetterci di compiere errori del genere, e lo dico prima di tutto a me stesso".
Era da un po' che non segnava...
"Sono in arretrato da tempo con i gol. Un paio li ho segnato col Bertiolo, alla Risanese ho trasformato un rigore in coppa Italia, domenica ho nuovamente fatto centro dal dischetto. Sinceramente non volevo andare a batterlo, ero reduce da tre errori, ma i compagni di squadra hanno insistito perché mi incaricassi della trasformazione; sento intorno a me fiducia e considerazione, e ciò mi motiva ancora di più a dare il mio contributo perché questa stagione così complicata possa concludersi con il lieto fine".

Alessandro Maganza 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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  Scritto da La Redazione il 11/01/2017
 

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