"Evidentemente non ero diventato un bidone". Gabriele Miano, classe '85, giocatore offensivo totale, è un uomo tranquillo, equilibrato, ma anche orgoglioso: e quanto accaduto nel biennio alla Torreanese, e soprattutto nell'ultima stagione, aveva lasciato qualche ammaccatura nella sua corazza. Così, un anno fa ha scelto la Serenissima e mister Baulini e ha dimostrato che razza di calciatore è. Non che ce ne fosse bisogno: eleganza, qualità fisiche e tecniche hanno sempre contraddistinto il nipote del mitico Paolo Miano. A frenarlo in una carriera che avrebbe anche potuto essere migliore è stato probabilmente il suo essere fin troppo un "bravo ragazzo". 
Ma sono discorsi che lasciano il tempo che trovano. 
Parlano i numeri: e i 16 gol segnati nell'ultimo campionato, disputato nell'inedito ruolo di prima punta, portano il totale di reti firmate dal Gabriele versione seniores a quota 144, un bottino da bomber.
Il diretto interessato, insomma, si è preso la sua rivincita, anche se Gabriele parla semplicemente di riscatto. 
Ma cosa era successo alla Torreanese?
"Che da un certo punto in poi non sono stato più considerato. E, per la prima volta nel mio viaggio calcistico, a un mese dal termine del campionato ho fatto fagotto, me ne sono andato. Anche mio fratello Michele con l'inoltrarsi della stagione ha cominciato a giocare sempre meno, solo spicchi di match. Insomma, le cose sono andate così e ormai è acqua passata". 
A Pradamano si è trovato alla grande: spiegazioni?
"Ambiente splendido in tutte le sue componenti: società, compagni di squadra, strutture, e staff tecnico. Mister Baulini mi ha fatto capire più volte di avere fiducia nel sottoscritto e ho cercato di meritarmi tutto quello che ho ricevuto". 
Eppure nella Serenissima regnano un drappello di terribili vecchioni dei quali giustamente si parla un gran male...
"Il bello del nostro gruppo è il mix tra giovani, "medi" e senatori che ha creato una miscela speciale, direi esplosiva. Ci sono armonia, rispetto, goliardia, capacità di stare bene insieme, voglia di vincere... Il merito principale è dei nostri eterni giovani che, oltrettutto, in campo sono ancora fondamentali e decisivi". 
Dovevate salvarvi e, invece, quasi quasi andavate in Promozione.
"La stagione è stata stramba, abbiamo vissuto dei momenti difficili, forse qualcuno ci dava per spacciati, invece... La svolta è accaduta nella gara con la Fulgor, quando siamo riusciti a risalire da 4-0 a 4-4. Da quella partita abbiamo infilato una striscia lunghissima di risultati positivi, tanto da qualificarci ai play-off". 
E per il futuro cosa bolle in pentola?
"Sono contento di rimanere alla Serenissima e che resti anche mio fratello Michele. E' fantastico poter giocare insieme, andiamo davvero d'accordo tra piccole sfide, scherzi e prese in giro. Per quel che riguarda la squadra, vedremo cosa faranno le nostre chiocce: credo che alla fine un Gerli di partite non ne giocherà 30, ma più di 15 sì. Ovviamente attendiamo novità a livello di calcio-mercato nella consapevolezza che ripetersi sui livelli dell'ultimo campionato sarà particolarmente difficile: come minimo non potremo più contare sull'effetto sorpresa. Inoltre, sarà interessante vedere come si articolerà il girone B di Prima: in proposito pare che la situazione sia piuttosto intricata".
E Gabriele Miano cosa inseguirà ora che ha dimostrato di non essere... un "bidone"?
"Cercherò di essere utile alla squadra come mister Baulini riterrà meglio. Quando raggiunsi quota 100 gol mi sembrava che arrivare a 150 sarebbe stato impossibile. Ora che ci sono quasi, i 200 appaiono lontanissimi, ma tra qualche anno...".  (alexmag)

(In copertina Gabriele Miano. Qui sotto, l'attaccante della Serenissima insieme al fratello Michele)

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