Vota il sondaggio

Inserisci la tua email per votare

Puoi votare solo una volta per questo sondaggio e la tua email deve essere valida.
La tua email non sarà resa ne pubblica ne visibile.

Consenso al trattamento dati:

Accetta il trattamento dei dati.

 
×

Accedi al Sito !

Usa le tue credenziali di accesso:
Non ricordi più la password?

Registrati

 Resta connesso

 

oppure

Accedi con Facebook

×

Edizione provinciale di Udine


QUALE FUTURO? - Montina: riformiamo i campionati

Il dirigente del Torre apre il dibattito su come affrontare il dopo-Coronavirus: "Dobbiamo reagire con entusiasmo, ma sapendo che nulla sarà come prima". Eliminazione della Terza categoria, Prima a 4 gironi e a livello giovanile...

Sembra paradossale parlare di calcio in questo momento storico, ma il calcio come tante altre attività collaterali della nostra vita ha il dovere e la funzione di distoglierci, per quanto possibile, dalla quotidianità. Leggo diverse interviste, sui giornali regionali e sui siti dedicati, di presidenti, dirigenti e appassionati che parlano di come riprendere una volta finita la tempesta del Covid 19.
Io penso che prima di tutto nei momenti bui della vita si possono fare due cose, fondamentalmente: la prima è quella di piangersi addosso e di vedere tutto nero e negativo; la seconda, invece, è quella di trovare l’entusiasmo e l’energia per ripartire nel modo più opportuno. Se si pensa al calcio per come era fino a fine Febbraio allora siamo fuori strada, a mio avviso quel mondo se ne è andato, spazzato via da questo Virus.
Se si pensa a un mondo che fino alla base era diventato poco sostenibile e con troppi eccessi significa con non avevamo capito niente e. soprattutto, temo che in futuro non sarà più attuabile. In questo momento da parte di tutti serve una presa di coscienza, calciatori, allenatori, staff tecnici, arbitri e soprattutto dirigenti, dobbiamo ripartire con lo spirito che da sempre dovrebbe muovere questo mondo e cioè la solidarietà, la passione e lo spirito associativo. Tutti dobbiamo rinunciare a qualcosa per non perdere tutto. Inutile illudersi che il Governo intervenga in modo massiccio nel settore, penso che (purtroppo) altre saranno le priorità.
Quindi cosa fare? Premetto, che a mio modo di vedere, proseguire la stagione in corso (almeno per i campionati di prima squadra e regionali) non è cosa fattibile. A mio avviso lo stop prolungato e quello che ne conseguirebbe giocando in piena estate, danneggerebbero anche la stagione successiva. Dando per scontato lo stop, dico che è venuto il momento di fare la tanto conclamata (da almeno una decina d’anni) riforma dei campionati. Riforma che in questo momento porterebbe a un rilancio del sistema premiando la base della piramide.
Prima di tutto eliminare la Terza categoria portando tutte le squadre, che con sacrificio e sforzo hanno partecipato a questo campionato (che per costi di spostamento è paragonabile alla Promozione,) in Seconda categoria. A sua volta congelare le classifiche della Seconda e promuovere le prime quattro di ogni girone in Prima categoria. Questo ci porterebbe ad avere 5 gironi di Seconda e 4 di Prima, generando dei bellissimi campionati a carattere locale, con tanti derby e partite interessanti, abbassando i costi in quanto si ridurrebbero gli spostamenti e i calciatori potrebbero fare riferimento alle società di zona per fare le categorie. Promozione e Eccellenza rimarrebbero congelate.

Andrebbe, poi, messa mano ai settori giovanili. E qui, mi scusino tutti, ma continuo a pensare che il sistema elittario abbia premiato solo certe società e le categorie superiori. danneggiando la base (prima, seconda, terza categoria); io tornerei al un sistema che premi tutti. Nell’arco della stessa stagione partire con campionati a carattere provinciale per tutte le società e accedere ad una seconda fase primaverile a carattere regionale in cui vi prenderebbero parte le prime classificate di ogni girone, le altre squadre andrebbero a creare altri gironi provinciali decretando anche dei vincitori provinciali. Problema grave, poi, è il blocco e la dispersione di ragazzi dai 16 anni a salire, in questa fascia d’età c’è una dispersione impressionate di potenziali calciatori che, vittime del sistema, lasciano il calcio. Vuoi per i costi dei cartellini, vuoi per i premi di preparazione che soprattutto per le società di seconda e terza è un onere difficile da sostenere, e vuoi per i famosi fuori quota. Questi ultimi, lo dico da anni, spesso generano calciatori di qualità “virtuale”, nel senso che buoni calciatori di Seconda calcano i campi di Promozione e Eccellenza solo per limiti di età e spesso fuori ruolo, poi scendono di categoria e devono ripartire da zero o spesso lasciano il calcio per dare impulso agli amatori.
Non mi dilungo oltre, perché ci sarebbero molte altre cose da dire e fare, una sola cosa mi preme sottolineare: dobbiamo ripartire tutti insieme più forti di prima e consapevoli che nulla sarà come prima!

Montina Emiliano

https://i.imgur.com/znKa2cd.jpg

https://i.imgur.com/pt8t9M5.jpg

https://i.imgur.com/r25YXE2.jpg

Print Friendly and PDF
  Scritto da La Redazione il 29/03/2020
 

Altri articoli dalla provincia...



















Vai all'edizione provinciale
Tempo esecuzione pagina: 0,12516 secondi