CJARLINS MUZANE - Le lacrime agli occhi di Ricky Santi
Il saluto del centravanti classe 1990, "sacrificato" per fare posto a Sottovia: "Non mi sarei mai immaginato che questa avventura potesse finire così..."
Riccardo Santi, Ricky per tutti, tra delusione e orgoglio, saluta il Cjarlins Muzane che per un anno è stato la sua casa calcistica. E saluta e ringrazia, con "le lacrime agli occhi", i compagni di squadra. Il centravanti classe 1990 non nasconde di essere amareggiato e anche arrabbiato, specie quando si riferisce al rapporto con il tecnico Patrick Bertino. Poi sottolinea: "Non avevo ancora vissuto qualcosa del genere, sono rimasto incredulo considerato che a maggio ero stato uno dei primi a venir confermato, ma anche questa esperienza mi servirà. Accetto tutto, ma il modo con cui è maturato questo divorzio non mi è proprio piaciuto... Per me parlano i gol, una ottantina, e quello che ho fatto in carriera, spero adesso di trovare una soluzione e, soprattutto, ho bisogno di sentire fiducia nei miei confronti ed è quello che cercherò".
Sì, c'è rimasto proprio male Santi, che nell'ambiente del Cjarlins Muzane aveva legato praticamente con tutti o quasi. E così Ricky mette nella bottiglia (Friuligol) il suo messaggio per coloro che hanno condiviso con lui sogni, speranze, momenti felici e meno felici, sudore e risate, il quotidiano insomma di un atleta durante un anno particolare come questo, caratterizzato dal maledetto Covid, ma anche dagli allenamenti, dalle partite e da tutto quello che è, in sostanza, vita calcistica.
*****
"Speravo di non farlo così ma purtroppo sappiamo tutti cosa è successo. Queste quattro righe non saranno sicuramente abbastanza ma ci tenevo davvero a ringraziare tutti partendo dal presidente Zanutta che mi ha fatto sentire a casa dal primo giorno che ci siamo stretti la mano. E poi Gianluca, Flavio e Elvis a cui mi lega un rapporto di amicizia che spero continuerà nel tempo. E ancora i ragazzi del chiosco, Alberto e Muela, Fabio, il grande Ciri, Jonny, Sandra, Michael, Adriana. I tifosi, “Chei da ringhiere” che ogni partita ci sono stati vicini e mi hanno sostenuto. Il mister, Moras, che mi ha dimostrato immensa fiducia appena arrivato, il prof Davide che è diventato un amico, Simone ed Elena che negli ultimi tempi mi hanno dovuto sopportare più del solito. Ora però con le lacrime agli occhi - e non è solo un modo di dire - voglio ringraziare i miei compagni, giocatori ma soprattutto uomini speciali a cui auguro davvero il meglio in campo ma soprattutto nella vita con la speranza di rincontrarci e vedervi sorridere come ogni giorno in cui entravo in quello spogliatoio".
Ricky Santi
© RIPRODUZIONE RISERVATA