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Edizione provinciale di Udine


IL PERSONAGGIO - Contarino: sono amareggiato

Dopo aver passato la mano, l’ex presidente del San Gottardo precisa: “Non abbiamo affatto lasciato macerie, ma una società sana, per nulla inadempiente e con un rilevante parco giocatori. La mia gestione? E’ stata anche ricca di soddisfazioni. E auguro ai nuovi dirigenti le migliori fortune”

Dopo tre decadi di onorato servizio, Gaetano Contarino non è più il presidente del San Gottardo. Abbandonata la carica qualche mese orsono (per motivi familiari), prima di accomiatarsi da un mondo che lo ha avuto, a lungo, silenzioso protagonista, vuole però togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Senza livore alcuno, puntualizzando con classe.

“Sono approdato al San Gottardo nel ruolo di… guardalinee - racconta Contarino - e sono arrivato sino alla carica di presidente. Trent’anni volati, durante i quali penso di aver agito, nei limiti del possibile, per il meglio. Per questo sono rimasto amareggiato nel leggere certe dichiarazioni…”

Si riferisce alla nuova gestione?
“Non faccio nomi, però mi preme precisare che non abbiamo lasciato macerie, che la società è sana, tutt’alto che inadempiente e con un parco giocatori rilevante. Magari non i 240 tesserati che, ad un certo momento della sua storia la società poteva vantare, ma comunque un buon numero…”.

Non è tutto.
“Di dirigenti ce ne sono sempre stati e l’impianto di Via Barcis, riqualificato grazie all’ aiuto del Comune di Udine, è un gioiello. Mi sembra, quindi, che i subentrati abbiano trovato una situazione ideale. E comunque sia, nessun rancore: auguro loro le migliori fortune”.

I momenti più belli di questa fetta di vita dedicata al calcio?
“Probabilmente i tornei giovanili a carattere internazionale da noi organizzati a fine stagione. Ricordo giocatori promettenti, che hanno poi fatto strada come un certo Birsa (lo sloveno ex Milan, Chievo, Cagliari, Genoa e Torino, ndr). E non posso scordare la nostra squadra femminile, che vantava spettatori di livello quali Di Natale e Quagliarella…”

Un allenatore al quale è rimasto affezionato?
Rino Busato: con lui in panchina vincemmo un campionato di Terza Categoria. San Gottardo è stato in pratica il suo trampolino di lancio.”

Un giocatore?
“Ne ho visti davvero tantissimi: scegliere è impossibile.” (r.z.)

© RIPRODUZIONE RISERVATA 

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  Scritto da La Redazione il 22/10/2021
 

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