GEMONESE - Gubiani: protocolli troppo rigidi, dura continuare così
Il direttore sportivo giallorosso commenta il momento sempre più complicato per il calcio dilettantistico, ma soprattutto giovanile: “A volte si rasenta la follia: non si può negare ai più giovani lo sport ed il divertimento”
Siamo ormai vicini al ritorno in campo e, come per tutti gli altri campionati, sarà anche il caso del girone A di Eccellenza, in cui milita la Gemonese del ds Max Gubiani. Il dirigente giallorosso, come tutti i suoi colleghi, ci ha dato una sua lettura del momento ed un augurio per quello che potrà essere il prossimo futuro: “I protocollo sono di difficile lettura e diventa complicato rispettarli. Nessuno di noi è abituato ad essere sorvegliato così strettamente, ci sentiamo un po’ prigionieri e purtroppo dovremo abituarci. Le restrizioni ci sono, soprattutto a livello di settore giovanile, dove si è vicini alla follia. Ha ragione il nostro presidente Canciani che le scuole non possono decidere sugli allenamenti dei ragazzi, non si può vietare l’attività sportiva ai più giovani, mi sembra un po’ eccessivo. Chi ha sintomi è giusto che sia a casa e stop, non si deve andare troppo oltre e penso che il 99% delle persone la pensi così. Lasciamo divertire i ragazzini, senza troppi vincoli altrimenti diventa complicato per le famiglie, che non possono negare il divertimento e lo sport per una sana crescita dei propri figli”.
Dopo la sosta molte rose avranno numerosi problemi a causa delle assenze forzate di diversi calciatori. Anche per voi sarà così?
“È ovviamente molto dura, perché le rose cominciano ad essere corte, mi spiace ripetermi ma sempre a causa delle restrizioni troppo rigide. Siamo in sofferenza perché questa pandemia ha creato problemi e paura. Noi fortunatamente abbiamo avuto solo due casi, gestiti nella miglior maniera possibile e dando tanto aiuto ai ragazzi. Abbiamo effettuato un giro di tamponi dopo le feste natalizie per stare più tranquilli, cercando di monitorare i ragazzi nei giorni successivi. Abbiamo anche bloccato per 15 giorni il settore giovanile e fortunatamente non abbiamo avuto troppi casi e per i due positivi si è trattato solo di un banale raffreddore”.
Il 6 di febbraio si riparte.
“Sì e non pensiamo che ci siano le condizioni per farlo. Forse si doveva posticipare di un altro paio di settimane per evitare il picco pandemico, ma questa è solo una personale opinione. Accettiamo di buon grado di ripartire da subito, so che ci sono problematiche maggiori per altre società falcidiate dal Covid e speriamo di non avere problemi tornando in campo. Speriamo che tutto vada per il meglio, senza ulteriori soste e di finire la stagione nel miglior modo possibile, ma sappiamo che sarà dura perché non è facile gestire tutte le visite mediche ed il post Covid per una società dilettantistica”.
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Friuli in Gol Mercoledì - 26 - 01 - 2022
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