IL PERSONAGGIO - Pittilino: "Ragazzi monumentali"
Ottenuta l’agognata salvezza, il mister del Torviscosa rivede la stagione appena conclusa e si toglie qualche sassolino. “Ce l’abbiamo fatta, in quanti l’avevano pronosticato? Eppure, dopo Chioggia, eravamo nella melma, ma i miei giocatori hanno dimostrato di avere un cuore grande come una casa. Cosi abbiamo chiuso la ferita della finale di Coppa persa con la Manzanese. Il futuro? Ho un ottimo rapporto con presidente e ds, se mi vogliono ancora…”

“Abbiamo finito la gara decisiva con il terzo portiere e spero bene per gli altri due (Saccon e Ioan, entrambi infortunati, ndr), ma questi ragazzi hanno dimostrato una volta di più di avere un cuore grande come una casa - spiega il mister torrezuinese – siamo inoltre riusciti e reggere un tempo in inferiorità numerica e in particolari condizioni atmosferiche, rischiando soltanto una volta. Oltre all’occasione iniziale di Alcantara. Bravi e basta".
Play - out in casa: era rimasto l’unico obbiettivo.
“Quando era chiaro che la salvezza diretta non sarebbe stata possibile, si è puntato tutto sulla sfida diretta sul nostro campo, per avere due risultati su tre. Ci siamo riusciti, ottenendo addirittura un clean - sheet: ed era un sacco di tempo che non concludevamo una gara senza prendere gol. I ragazzi sono stati monumentali".
Tutto è bene quel che finisce bene, dunque.
“Sì. E visto che ci sono anche gli sconfitti, mi spiace sinceramente per Conte, un amico. Nonchè per il Portogruaro come società”.
Quanto è stato difficile cambiare pelle dopo la cavalcata trionfale dello scorso anno?
“Durissima: e abbiamo pagato parecchio, all’inizio, in particolare sul piano della fiducia. Io stesso, pur non dubitando delle competenze dei miei collaboratori e delle qualità del gruppo, ho attraversato dei momenti di scoramento. Soprattutto prima di Chioggia (13 novembre 2022, ndr): eravamo ultimi e piantati".
E invece avete reagito alla grande.
“Diciamo che, ad inizio anno, pochissimi avrebbero pronosticato una nostra salvezza. Invece ci siamo tolti dalla melma rimboccandoci le maniche e ce l’ abbiamo fatta".
Una dedica particolare?
“Non credo di averne mai fatte. Ma stavolta faccio un eccezione e penso, innanzitutto, a mio fratello Diego. Ma anche alla mia famiglia e a tutto il popolo biancoceleste: ci hanno dato una mano, è stato bellissimo. Cosi abbiamo pure cancellato il brutto ricordo della finale di Coppa persa con la Manzanese, chiudendo quella ferita. Siamo in pace con noi stessi e ci godiamo il lieto fine di questo bel campionato”.
E’ troppo presto parlare del tuo futuro?
“Ho un ottimo rapporto con il presidente Midolini ed il direttore sportivo De Magistra. Oggi è giusto gioire, festeggiare un paio di giorni. In settimana ne parleremo: nessuno mi ha cercato e se mi vogliono ancora. (r.z.)
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