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Edizione provinciale di Udine


VALNATISONE - Peressoni, 30 stagioni da mister. "Sono tempi duri..."

Spirito di adattamento, esperienza e affidabilità: con queste doti il tecnico ha condotto la squadra di San Pietro a vivere una stagione decisamente positiva

Cominciò ad allenare nel lontano 1986, Roberto Peressoni. Partendo dalle giovanili, per poi diventare tecnico affidabile, competente ed esperto a livello di prima squadra. La dimostrazione fornita nell'ultima annata con la Valnatisone è stata eloquente del grado di capacità raggiunto. Tanto è vero che Cristian Bosco e soci hanno chiesto al timoniere di restare. 
Peressoni si è preso qualche giorno di riflessione e attesa: hai visto mai che si materializzasse un'occasione ghiotta. Però, non tira aria: "I tempi sono duri, oggi l'allenatore deve adattarsi, non può pretendere questo e quello, deve essere educatore, supplente, motivatore, psicologo e pure un po' dirigente. Non cerco la luna, a San Pietro ho trovato persone splendide e ragazzi ammirevoli; ci sono anche delle difficoltà, in primo luogo di strutture. Il campetto dopo ci alleniamo è attaccato al cimitero, dove finisce spesso il pallone: e nessuno ce lo rimanda indietro...".
Sì, Peressoni a San Pietro è ormai di casa: "I dirigenti di oggi sono i giocatori che ho allenato 22 anni fa; è gente vera, seria, limpida: ci incontreremo nei prossimi giorni, e credo che andremo d'accordo, come sempre. Mai come nel campionato appena finito ho guidato un gruppo di giocatori che mi hanno messo a mio agio: rispetto, impegno, lealtà, nessuno che fa il matto o il fenomeno, un bel clima che ci ha permesso di raccogliere risultati importanti. Le soddisfazioni sotto il profilo umano, poi, sono state ancora superiori".
Già, la stagione della Valnatisone è risultata per molti versi sorprendente, superando le attese: "Abbiamo perso la scorsa estate un Romanelli e uno Sturm; il primo è stato sostituito da Grion, che per altro ha vissuto un'annata tribolata da guai fisici; ma trovare un altro Sturm non è stato possibile. Abbiamo però fatto di necessità virtù, pescando un Oviszach mai così ispirtato in zona gol; talvolta l'ho proposto da prima punta, alternandolo con Tiro e Mosanghini e i conti sono tornati. Non era facile mantenere sempre a distanza la zona a rischio, ma noi ci siamo riusciti. I play-off? Fossimo arrivati quinti, non sarebbe cambiato nulla o quasi. Non abbiamo niente da rimproverarci".
Il calcio dall'86 a oggi è molto diverso: "A cambiare è stato in primo luogo il rapporto con i giocatori, che oggi pesano di più, mentre una volta erano nelle mani delle società. La regola dei fuoriquota obbligatori? La abolirei almeno per quel che riguarda una regione piccola come la nostra. In altre realtà potrebbe avere un senso, da noi non ce l'ha. Il futuro del calcio regionale? Credo che Trieste la farà da padrona; li hanno i giovani, l'entusiasmo e alcune società ben organizzate".
E la Valnatisone? "Sarebbe bello che tanti ragazzi della zona andati a giocare altrove sentissero il richiamo della loro squadra e tornassero a dare un contributo...". 
E da grande Roberto Peressoni cosa combinerà? "Magari finirò la mia avventura da dove è cominciata: allenando nelle giovanili". Ma non è ancora arrivato il momento di farsi da parte. 

Alessandro Maganza

IN ARRIVO L'APPLICAZIONE 

In attesa dell'applicazione ITALIAGOL - FRIULIGOL è disponibile il nostro servizio dedicato all'inserimento del risultato finale e dei propri marcatori

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  Scritto da La Redazione il 30/05/2016
 

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