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Edizione provinciale di Pordenone


ECCELLENZA - Camatta: il Fontanafredda vuole il secondo posto

Il ds dei rossoneri parla dello strepitoso campionato dei rossoneri, di Ottoni, del Cjarlins, dei play-off e della classe arbitrale. "Venite a vedere che razza di calcio esprimiamo!"

L'appetito vien mangiando, viene - in questo caso - vincendo, sciorinando gran calcio. E così l'appetito del Fontanafredda è aumentato e adesso i rossoneri puntano al secondo posto su cui da mesi è abbarbicata la Gemonese. Sono due i punti da recuperare ai giallorossi in tre giornate: l'impresa non è per nulla facile, ma non è più impossibile, non per una squadra, quella di Claudio Ottoni, che gioca a memoria e che non ha mai perso la voglia e la fame di vittoria, senza contare che la rosa si presenta al  rush finale a ranghi completi. Il passaggio più delicato per Moras e soci sarà quello di domenica, a Lauzacco, feudo, di un Lumignacco che non ha intenzione di fare sconti e che non manca di orgoglio e qualità. Lo snodo probabilmente determinante della corsa alla piazza d'onore arriverà la domenica dopo, caratterizzata dallo scontro tra la Gemonese e il lanciatissimo Torviscosa...
Uno parla di Fontanafredda e pensa a Gianni Camatta, personaggio che, comunque la si pensi, sa il fatto suo e sa come si costruiscono le squadre destinate a lasciare il segno. 
Anche stavolta il ds le ha azzeccate praticamente tutte, a cominciare dalla scelta - inizialmente da molti osteggiata e criticata - di affidare il timone a Claudio Ottoni, un tecnico che era reduce dall'avventura finita male - e non per colpa sua - di Treviso...
Gianni Camatta volentieri risponde a qualche domanda.
Si parla tanto di Cjarlins Muzane...
"Ed è giusto, per carità. Il sottoscritto è un grande amico di Vincenzo Zanutta, un super presidente, e sono contento che abbia coronato il sogno della D. Ma anche il Fontanafredda meriterebbe un po' di considerazione: ricordo che al 5 luglio c'erano un paio di ragazzi in tutto, la situazione era a dir poco complicata, i rossoneri venivano da una retrocessione... Posso dire che siamo stati bravi e anche che vogliamo provare ad arrivare secondi e che, quindi, non ci accontentiamo del tanto che abbiamo già portato a casa".
Claudio Ottoni, un grande mister, non facile da gestire: vero?
"E' un professionista, ha le sue idee, il suo carattere, e un gran mangiatore, cibi piuttosto piccanti, ed è un fantastico allenatore. All'inizio non sono state rose e fiori, poi con il passare delle settimane si è creato qualcosa di magico. Il gruppo è un gruppo vero, 12-13 ragazzi più 4-5 bambini, e li definisco bambini perché sono giovani giovani, ma molto promettenti. Venite a vedere che razza di calcio questa squadra sa esprimere!".
Anche senza un certo Alcantara...
"Non avessimo avuto certe problematiche economiche sono convinto che avremmo potuto lottare con il Cjarlins per la vittoria del campionato. La cessione di Alcantara è stata necessaria e vorrei aggiungere che stiamo parlando non di un attaccante, ma di un esterno fortissimo che permette ad altri di segnare: così lo dovrebbero utilizzare al Tamai...".
Ora i giocatori rossoneri sono sulla bocca di tutti e nei taccuini dei segugi di mezza D.
"Diversi di loro venivano da una retrocessione o dovevano rilanciarsi: hanno saputo affrontare una stagione non facile, ma credo che a conti fatti ci hanno sicuramente guadagnato. Sarebbe bello poter tenere unita questa squadra. Vedremo se le condizioni lo permetteranno. 
Lei sarebbe favorevole all'introduzione dei play-off in Eccellenza?
"Assolutamente sì, perché se ne gioverebbero lo spettacolo e la regolarità del campionato".
Quale è il giudizio di Camatta sugli arbitri del campionato. Le critiche non mancano...
"Sono da sempre dell'idea che lamentarsi degli arbitraggi sia da deboli. Loro sono necessari". 
Gianni Camatta, la sentiamo molto arzillo: il calcio allora non logora?
"Personalmente non mi sono mai sentito meglio: e dire che non mi sono perso un allenamento dalla scorsa estate a oggi. E pensi ad Ottoni, che per venire ad allenare la squadra si fa giornalmente duecento chilometri in treno tra andata e ritorno!".
E volete che gente del genere abbia "paura" di un secondo posto in Eccellenza... (alexmag)


© RIPRODUZIONE RISERVATA

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  Scritto da La Redazione il 29/03/2017
 

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