La struttura c’è (188 centimetri “disinvolti”, irrobustiti da 83 chili). Le doti tecniche (da plasmare) pure. Non parliamo poi della personalità. Acquisita, ci viene il sospetto, dallo zio Alessandro Bais, il talentuoso fantasista che ha predicato calcio - senza però vivere la carriera che avrebbe dovuto e potuto… - negli anni ottanta. Guglielmo Vicario (portiere friulano classe 1996, svezzato all’Ancona e transitato dall’Udinese, con “parcheggio” a Fontanafredda), alla terza stagione al Venezia, ammirato martedi a Pordenone nell’ambito della sfida tra le selezioni cadette di Italia e Russia, si racconta.

“In Laguna sono ormai di casa, essendo questa la terza stagione consecutiva – spiega Vicario – il contratto, inoltre, scade nel 2019. Arrivo da due campionati consecutivi vinti, con la doppia promozione dalla serie D alla B e con prospettive di ulteriore miglioramento. Il futuro non si conosce ma, al momento, mi dichiaro felice”

Nonostante tu fossi già in estate al corrente che il ruolo da titolare sarebbe spettato alla juventino (in prestito) Audero?
“Si, mi hanno parlato chiaro, sia mister Inzaghi che il direttore (trasferitosi ora al Genoa, ndr) Perinetti. Ho accettato la sfida, anche perché il gruppo di ragazzi è splendido, il progetto Venezia continua e sono orgoglioso di farne parte”

Due sole presenze, però, sinora in campionato.
“Ho giocato da titolare con Perugia e Carpi. E’ comunque un inizio. Io continuo ad allenarmi con il massimo impegno, sia perchè devo migliorare ancora tanto sia perché, all’occorrenza, bisogna farsi trovare pronti”

Virtù e debolezze di Guglielmo Vicario.
“Fermo restando che, in ogni ruolo, c’è sempre tempo per progredire, penso di essere abbastanza bravo a presidiare l’area e a leggere le situazioni. Contrariamente a quello che si può pensare, poi, credo di cavarmela discretamente pure sulle palle basse. Magari devo salire di livello con i piedi, per questo lavoro duro ogni giorno”

Meret, Scuffet, Provedel, Fasan, Perisan, Marson, Vicario: Friuli terra di portieri. Come si spiega?
“Non può essere un caso. Ci sono i fisici, il talento, bravi preparatori, un ottima scuola”

L’Udinese ?
“Sono ovviamente un suo tifoso, sta attraversando un momento un pò cosi, ma sono certo che si riprenderà”

Torneresti ad indossare il bianconero?
“Ho giocato assieme a Scuffet e Meret con la Primavera…Mai dire mai ma per ora, come ho già detto, ho sposato il Venezia.”

L’idolo, il “totem” al quale ispirarsi?
“Gigi Buffon. In tutto e per tutto. La sera di Italia Svezia ho pianto con lui…”

Roberto Zanitti

 @RIPRODUZIONE RISERVATA

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