L’epilogo amaro in casa Sanvitese ha lasciato una doppia amarezza. Accanto a quella sportiva che ha rimandato i fraticelli in Promozione, dopo 25 anni, quella burrascosa avvenuta nei confronti dei tifosi biancorossi accorsi a sostenere Tomei e i suoi ragazzi nella sfida di Manzano. E’ un fiume in piena il presidente biancorosso Paolo Gini “Sono sconcertato e deluso per quello che ho visto a Manzano. Ero a pochi passi da quei ragazzi, e posso affermare senza essere smentito, che non hanno assolutamente fatto nulla in grado di mettere a repentaglio l’ordine pubblico. Sono stati accusati di essere entrati senza biglietto e persuguiti come fossero dei vandali, assurdo. Una cosa che mi ha provocato un dispiacere enorme, perché oltre ad aver pagato regolarmente il biglietto d’entrata, come dimostrato alle forze dell’ordine su loro richiesta, non si sono mai resi protagonisti di cori offensivi o danneggiamenti. Hanno accesso un fumogeno nei loro pressi, senza gettarlo in campo, ma solo per colorare il tifo e far sentire il loro calore ai giocatori”.

Presidente, questi ragazzi ora rischiano il Daspo?
“Questo non lo so, francamente ritengo che non lo meritino, ci hanno seguito durante tutta la stagione con affetto, dandoci sempre sostegno e portando una ventata di gioventù sui campi di calcio, dove l’età media degli spettatori è piuttosto alta. Ora saranno le forze di polizia a decidere, non posso entrare nel merito, ma se potrò spezzare una lancia a favore di quei ragazzi, lo farò con tutte le mie forze”.

Una retrocessione amara, ora cosa succede a San Vito?
“Succede che ripartiamo dalla Promozione con l’intenzione di essere protagonisti nella prossima stagione, purtroppo il calcio è anche questo. La gara di Manzano è stata lo specchio di tutta la stagione, dove siamo stati sempre accompagnati dalla sfortuna. Abbiamo gettato al vento numerose occasioni per evitare questo epilogo, sprecandole di partita in partita e ora ci ritroviamo a dover analizzare il peggio. Mi permetta di aggiungere un particolare, ho sempre ritenuto Tortolo un signore, un uomo di sport dai grandi valori umani e sportivi e francamente non meritava quello che ho visto nel finale di gara, quando sono spariti raccattapalle e palloni dal rettangolo di gioco. Gli interessi erano alti, posso capirlo, ma non tali da arrivare a questi sotterfugi che non fanno bene al calcio”.

Lei rimarrà in carica?
“Il mio mandato è scaduto da tempo, ora sarà la società a decidere, io sono comunque qui disponibile a continuare o rimanere in seno alla società”.

Tomei sarà ancora con voi?
“Queste analisi le faremo a mente fredda, sedendoci a tavolino e confrontandoci con il tecnico. Ora a botta calda si possono dire tante cose sbagliate o eccedere nei giudizi. Vedremo”.

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